Pastorizia / Il caso

Rabbi, problemi all'acqua risolti: riapre malga Polinar e il consiglio comunale va a cena all’agriturismo

Marco e Cristina ripartono, il sindaco Cicolini polemizza per il clima che sta venendo avanti sulle malghe, stiamo esagerando e le ammazziamo»

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di Lorena Stablum

RABBI. Riapre Malga Polinar. Nella giornata di ieri, Marco Pangrazzi e Cristina De Stefani, gestori della struttura dell'Asuc di Bozzana che sorge nei pascoli della Val di Rabbi a 1.800 metri di altitudine, hanno potuto riprendere l'attività di ristorazione e di caseificazione dopo lo stop forzato dovuto alla contaminazione dell'acqua usata.

Il sindaco di Rabbi Lorenzo Cicolini ha revocato l'ordinanza del 30 luglio 2024 con la quale dichiarava la non potabilità dell'acqua e stabiliva così la chiusura immediata dell'attività di ristorazione e agrituristica con il contestuale divieto di vendita dei prodotti derivante dalla lavorazione del latte realizzati nella struttura (disposta anche la distruzione di 167 forme di formaggio).

L'atto è stato firmato dal primo cittadino lunedì 5 agosto 2024 dopo aver preso visione del rapporto di prova delle analisi dell'acqua della sorgente. Dalle analisi risulta la potabilità dell'acqua con assenza di batteri coliformi, di escherichia coli e di enterococchi con valori pari a zero. Proprio per scongiurare la presenza di tali microrganismi il 1° agosto 2024 è stato installato il debatterizzatore a lampade UV.

«Ricominciamo e andiamo avanti facendo del nostro meglio - commenta Pangrazzi - Abbiamo perso molto, il formaggio migliore si produce a luglio ma speriamo di avere davanti una bella stagione per quanto riguarda l'agriturismo. Voglio ringraziare le tantissime persone che ci hanno dimostrato solidarietà, ci ha fatto molto piacere».

Pangrazzi sottolinea anche l'importanza di ottenere gli esiti degli accertamenti in tempi rapidi. «Facciamo spesso degli esami perché sono cose che in malga possono succedere - afferma - Sapere presto della contaminazione ci avrebbe permesso di prendere dei correttivi velocemente senza dover subire delle conseguenze molto pesanti».

Ieri sera anche il consiglio comunale di Rabbi ha voluto manifestare la vicinanza ai gestori andando a cena in malga. «Con questo gesto ci teniamo a testimoniare che tutto è normale e sicuro - evidenzia il sindaco -. Non si è trattato di un problema igienico sanitario dovuto a trascuratezza, bensì è stato un problema di quelli che possono capitare anche sull'acquedotto. Proprio in questi giorni, in altri comuni della Val di Non e della Val di Sole i sindaci hanno emanato ordinanze di bollitura dell'acqua potabile». Cicolini punta poi il dito sul «clima che sta venendo avanti sulle malghe». «Stiamo esagerando - conclude -. Le malghe e i formaggi sono un grandissimo patrimonio, che va protetto. Il lavoro in malga è difficile, la remuneratività è bassa, si fa fatica a trovare personale e, se aggiungiamo anche la questione dei grandi carnivori, corriamo il rischio che gli alpeggi vengano abbandonati. Continuiamo a parlare di sostenibilità e di valorizzazione delle tradizioni e poi, con certi provvedimenti, ammazziamo le malghe. Mi preoccupa questa continua ricerca del rischio zero. In montagna questo non è possibile, né dal punto di vista della sicurezza idrogeologica né della sicurezza in generale. Volere questo è contrario al vivere in montagna».


 

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