Referendum su orsi e lupi: alle urne meno di un noneso su due
La consultazione popolare registra una affluenza del 45,7%. Oltre il 98% dei votanti considera la presenza dei grandi carnivori un pericolo per la sicurezza pubblica e un danno
STUDIO Molti residenti non hanno una posizione netta sugli orsi
VAL DI SOLE Consultazione, un plebiscito per dire no a orsi e lupi
VAL DI NON. La consultazione popolare su orsi e lupi non ha sfondato in Val di Non. Il dato relativo all'affluenza parla chiaro: 45,7%, per un totale di 14.153 persone.
I "Sì" sono stati 13.938 (98,5%), i "No" 204 (1,4%), 5 le schede bianche, 6 quelle nulle. Il che sta a significare che, nell'arco di due settimane da lunedì 25 novembre a domenica 8 dicembre, nemmeno un noneso su due (degli aventi diritto, quasi 31mila) si è recato alle urne.
Pur con tutte le agevolazioni del caso, visto che si è potuto votare in tutti e 23 i Comuni e che diverse municipalità hanno osservato delle "aperture straordinarie", in orari serali e festivi, per consentire a tutti di esprimere la propria opinione. Senza dimenticare la possibilità di delega. Una modalità di voto differente rispetto alla Val di Sole, dove si è svolto tutto in un'unica giornata, domenica 27 ottobre, con un'affluenza del 63,16% e oltre il 98% di "Sì".
A pochi chilometri di distanza la sensibilità sul tema si è dimostrata differente, anche se è in linea con i "cugini" solandri la percentuale di chi ha risposto "Sì" (98,5% contro l'1,4% dei "No") al quesito: «Ritieni che la presenza di grandi carnivori quali orsi e lupi, in zone densamente antropizzate come la Valle di Non, sia un grave pericolo per la sicurezza pubblica e un danno per l'economia e la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali?».
Un dato, questo, facilmente pronosticabile. In tanti si attendevano però una partecipazione più ampia: nonostante la crescita nella seconda settimana (dopo i primi sette giorni aveva votato solamente il 17% degli aventi diritto), l'affluenza, come detto, si è fermata al 45,7%. Ed è interessante anche analizzare i dati Comune per Comune, per capire dove sia stata maggiormente "sentita" la consultazione: sicuramente nei Comuni del Mezzalone (Livo, Rumo, Cis e Bresimo), dove si è superato il 60% così come a Sporminore. Tra le affluenze più basse, invece, troviamo Ton (29,79%), Cavareno (33,53%), Denno (36,26%) e Cles (38,11%).
«Ci aspettavamo un esito di voto simile, con la stragrande maggioranza dei "Sì", mentre come affluenza pensavamo sicuramente a qualcosa in più - commenta il presidente della Comunità della Val di Non Martin Slaifer Ziller -. Sono comunque numeri importanti, parliamo di più di 14mila persone che si sono espresse, e va anche dato atto del fatto che la consultazione era uno strumento nuovo. Ora andremo avanti con il lavoro svolto fino ad adesso, supportati da 14mila persone nella richiesta di rivedere un po' il progetto (Life Ursus, ndr) per la sicurezza dei territori».
Chi si dice pienamente soddisfatta del risultato ottenuto è invece l'associazione "Ciamp", che grazie alle oltre 9mila firme raccolte ha dato il la alla consultazione. «Per noi è un bel risultato - fa sapere la presidente Orietta Menapace -. Sapevamo che sarebbe stata dura portare la gente a votare, perché molti non credono che la consultazione possa modificare le cose e che le istituzioni possano risolvere questa problematica».