«Buco» da 2,9 milioni per Sant'Orsola
Una perdita di bilancio di oltre 2,9 milioni di euro, la diminuzione dei ricavi da vendite e prestazioni per 1,2 milioni di euro, ed un calo della frutta conferita di 257 mila quintali (il meno 5,17%). Queste alcune delle cifre che «disegnano» la crisi della Cooperativa agricola «Sant'Orsola» comunicate ieri mattina nella sede dell'azienda ortofrutticola di Zivignago nell'incontro con la stampa che ha anticipato l'assemblea dei soci, tenuta nel pomeriggio al «PalaRotary» di Mezzocorona
Una perdita di bilancio di oltre 2,9 milioni di euro, la diminuzione dei ricavi da vendite e prestazioni per 1,2 milioni di euro, ed un calo della frutta conferita di 257 mila quintali (il meno 5,17%).
Queste alcune delle cifre che «disegnano» la crisi della Cooperativa agricola «Sant'Orsola» comunicate ieri mattina nella sede dell'azienda ortofrutticola di Zivignago nell'incontro con la stampa che ha anticipato l'assemblea dei soci, tenuta nel pomeriggio al «PalaRotary» di Mezzocorona.
Un'annata difficile, caratterizzata dal calo dei conferimenti che, se risparmia fragole, fragoline, mirtilli e more, si abbatte pesantemente su ciliegie (-31,8%), ribes (-27,4%) e amarene (-77,62%), evidenziando soprattutto il mancato rispetto degli obiettivi di mercato, ed i rapporti sempre più tesi tra consiglio d'amministrazione e management sfociati a fine marzo nell'allontanamento del direttore Michele Scrinzi . La cooperativa, guidata dal presidente Silvio Bertoldi e che conta ben 1160 soci (tanti anche in Veneto e Calabria), ha quindi chiamato al suo fianco l'esperto dirigente nel mondo della cooperazione Fabio Rizzoli a lungo amministratore delegato del Gruppo Mezzacorona. «Stiamo vivendo una crisi di crescita, un passaggio epocale da una dimensione artigianale a una nuova realtà industriale e internazionale - ha esordito Fabio Rizzoli, nuovo traghettatore degli "specialisti dei piccoli frutti" in un periodo di grande trasformazione - ho accettato questo incarico (gratuito salvo indennità devoluta in beneficenza) per la mia passione verso il mondo dell'agricoltura e della cooperazione trentina. Un incarico a tempo (2-3 mesi) per costituire una nuova squadra di esperti e professionisti, individuando da subito delle economie di spesa, ma senza ulteriori sacrifici per i soci».
Se in realtà le somme liquidate ai soci caleranno ulteriormente (circa 20 milioni di euro in totale, ma con un calo dell'1,08% pari a circa 200 mila euro), Rizzoli ha confermato di aver individuato i primi correttivi, come la designazione del nuovo «responsabile di filiera» il 36enne ingegnere di Caldonazzo Matteo Bortolini: «In questi primi mesi abbiano già previsto 2,2 milioni di economie e di revisione dei costi - ha confermato Rizzoli - non opereremo dei tagli al personale (43 a tempo pieno e 132 stagionali), come continuerà la nostra attività di ricerca in collaborazione anche con la Fondazione Mach di San Michele. Serve una presenza più costante sui mercati nazionali ed internazionali, un assetto organizzativo con nuovi canali di vendita e marketing. Non possiamo chiedere ulteriori sforzi ai nostri soci, provati dalla congiuntura e dalla crescita dei costi di produzione - ha precisato Rizzoli anche a nome del presidente Silvio Bertoldi e del vicepresidente Gioacchino Trentinaglia - il nostro prodotto è unico ed apprezzato, la nostra realtà societaria è sana e siamo all'avanguardia nella ricerca e coltura sul terreno: abbiamo tutte le carte in regole per uscire da questo difficile momento».
Tra le strategie di rilancio anche la riduzione dell'acquisto di frutta e prodotto fresco dall'estero (oggi pari al 10% dei conferimenti), una maggiore sinergia con i soci extra-regionali (4 milioni di fatturato vengono oggi dai soci della Calabria) e la rinnovata collaborazione con le altre cooperative del territorio ad iniziare da «Melinda».
«Ci ritroveremo tra 12 mesi - ha concluso uno speranzoso Rizzoli - con un bilancio risanato, una realtà più moderna ed efficiente e la consueta bontà dei piccoli frutti».