Pergine: palaghiaccio vietato alla disabile
Tredici anni e tanta voglia di pattinare con la sua carrozzina, in compagnia di papà. Questo il legittimo desiderio di una disabile alla quale è stato impedito di entrare sulla pista del palaghiaccio di Pergine. Sconcertati i genitori e imbarazzato l'assessore comunale allo sport Demozzi: «Mi scuso con la famiglia, credo che i regolamenti servano se applicati con coscienza e senza creare spiacevoli discriminazioni»
Tredici anni, tanta voglia di divertirsi pattinando con la sua carrozzina sul ghiaccio, in compagnia di papà. Questo il legittimo desiderio di una ragazzina dell'Alta Valsugana, costretta sin dalla nascita a convivere con l'utilizzo quotidiano della carrozzina, e alla quale è stato impedito, regolamento alla mano, di entrare nel week end sulla pista del palazzetto del ghiaccio comunale a Costa di Vigalzano.
«Erano da poco passate le 14 e sulla pista c'erano meno di 20 persone - spiega il papà Ezio -, ho chiesto al responsabile dell'impianto di accompagnare, pattini ai piedi, mia figlia lungo la balaustra per alcuni giri sul ghiaccio. Un'operazione fatta in tutta sicurezza, senza alcun intralcio o pericolosità per gli altri utenti dell'impianto. Vi lascio immaginare la delusione e la tristezza di mia figlia di fronte al risoluto divieto di entrare in pista pur accompagnata da me. Una delusione e rabbia profonda anche per noi genitori ed amici che seguivamo la piccola a bordo pista».
Un episodio imbarazzante e difficile da giustificare anche per i responsabili dello stadio del ghiaccio perginese, proprio nel giorno dedicati ai diritti della donna e delle ragazze nel mondo. «È stata una richiesta che ci ha spiazzato e alla quale l'addetto all'impianto ha risposto applicando alla lettera il regolamento che vieta l'ingresso in pista a passeggini, carrozzine, anche e se guidati da genitori - spiega Roberta Bergamo , presidente di "Pergine Sport Insieme", ente gestore del palaghiaccio di Pergine -. Forse si doveva valutare la situazione con maggiore flessibilità, anche se ricordo che sono stati acquistati degli ausili («Pinguini») per i bambini che hanno difficoltà a stare in equilibrio e pattinare sul ghiaccio. Ci scusiamo per l'accaduto, ma non c'è stato alcun intento discriminatorio, ma solo l'applicazione puntuale del regolamento per garantire sicurezza ed evitare il deterioramento del ghiaccio».
Se la ragazzina ha quindi potuto passare qualche ora sul ghiaccio del palazzetto Ice Rink Pinè (ed a volte ha pattinato anche nello stadio di Cavalese), responsabili e gestori del palaghiacccio perginese dovranno affrontare in modo diverso tale problematica (consentendo anche la pratica del wheelchair curling e sledge hockey che prevedono l'uso della carrozzina sul ghiaccio).
«Non conosco nei particolari l'episodio che valuto comunque grave e non affrontato con la giusta responsabilità - spiega l'assessore comunale allo sport Franco Demozzi -. Posso solo dire che la locale società di hockey ha avviato un progetto per coinvolgere i piccoli disabili, utenti che hanno pieno diritto ad entrare sul ghiaccio».
«Mi scuso con la famiglia per l'episodio - conclude l'assessore -, credo che i regolamenti servano se applicati con coscienza e responsabilità e senza creare inutili e spiacevoli discriminazioni».