Valsugana, si uccidono i cinghiali a fucilate
Otto agricoltori possessori di terreni coltivati a mais a Santa Giuliana ( Giancarlo Ganarin, Vito Zanoni, Tullio Vettorazzi, Oscar Zanoni, Marco Martinelli, Leopoldo Garollo, Ezio Vettorazzi e Paolo Frison ), hanno inviato una lettera al Comune, al Servizio Forestale e Fauna della Provincia, alla Stazione Forestale di Levico e alla sezione cacciatori per segnalare i «pesanti danni causati da cinghiali nei terreni coltivati a mais, nei prati e nei meleti». Nella nota chiedono di intervenire urgentemente per salvaguardare le loro cultureI tuoi commenti
LEVICO TERME - Otto agricoltori possessori di terreni coltivati a mais a Santa Giuliana ( Giancarlo Ganarin, Vito Zanoni, Tullio Vettorazzi, Oscar Zanoni, Marco Martinelli, Leopoldo Garollo, Ezio Vettorazzi e Paolo Frison ), hanno inviato una lettera al Comune, al Servizio Forestale e Fauna della Provincia, alla Stazione Forestale di Levico e alla sezione cacciatori per segnalare i «pesanti danni causati da cinghiali nei terreni coltivati a mais, nei prati e nei meleti». Nella nota chiedono di intervenire urgentemente per salvaguardare le loro culture.
Gli ettari della grande plaga sarebbero una sessantina, quasi tutti coltivati a granoturco e i cinghiali potrebbero essere, secondo le testimonianze dei firmatari della lettera, più di cinquanta. Nottetempo gli animali scenderebbero in gruppi dal sovrastante monte fino a raggiungere, attraverso la vicina boscaglia, i campi coltivati quasi interamente a mais. Qui si mangerebbero una gran quantità di pannocchie gettando a terra anche le piante, rendendo così inservibili pure quelle a fare il «silos-mais», quale cibo per le mucche.
Da testimonianze di uno dei primi firmatari della lettera, Giancarlo Ganarin , sarebbe stata avvistata nottetempo anche una scrofa con otto piccoli mentre si inoltrava fra le piante a caccia di pannocchie che in questo periodo hanno i grani teneri, bianchi e pieni di latte.
Come previsto da un protocollo sottoscritto tra la sezione cacciatori di Levico Terme e la Provincia Autonoma di Trento, sono subito state attivate delle squadre di cacciatori abilitati (circa una trentina) che la notte si appostano sulle altane recentemente costruite.
A quanto risulta sarebbero già stati abbattuto alcuni capi, e l'azione proseguirà ad oltranza anche nelle prossime settimane. Tutti gli agricoltori della zona sono preoccupati e vogliono, come ci ha dichiarato anche un altro firmatario della lettera, Oscar Zanoni , che si intervenga urgentemente per risolvere il problema.