Artigiani, situazione difficile: faccia a faccia coi candidati
Meno burocrazia nei rapporti con la pubblica amministrazione, più appalti accessibili alle aziende locali, e un reale sostegno alle piccole aziende e agli artigiani del perginese.
Queste le principali richieste avanzate lunedì dalla sezione dell’Alta Valsugana dell’Associazione artigiani e piccole imprese nel «faccia a faccia» promosso con i tre candidati sindaci che si sfideranno domenica nelle comunali di Pergine: Donata Soppelsa, Roberto Oss Emer e Stefano Tomaselli.
E’ stato il presidente locale degli artigiani Giorgio Zanei, affiancato dal vice Stefano De Bortoli, a spiegare come negli ultimi 5 anni le imprese artigiane in Alta Valsugana siano calate del 5% (erano 1.350 a fine 2014 dando lavoro a 3.300 addetti, il 40% poste nel comune di Pergine con più di 800 occupati), mentre l’attuale crisi economica sta mettendo a rischio lo sviluppo e la tenuta dei livelli occupazionali (più della metà ha uno o due addetti).
Tra i quesiti posti ai candidati sindaci la semplificazione di permessi e procedure amministrative, il calo delle imposte e un sistema degli appalti che favorisca «l’invito» delle ditte locali. Come spiegato dal sindaco uscente Roberto Oss Emer gran parte degli appalti affidati dal comune negli ultimi due anni sono andati a imprese trentine (ad eccezione della ristrutturazione di Maso Martini, affidata ad inizio 2013 ad imprese toscane ed ora bloccata), anche se tecnici e funzionari devono garantire l’affido di appalti e lavori tali da «premiare» anche gli artigiani locali (l’affido diretto o «appalti spezzatino»).
Favorevoli i tre candidati ad uno sviluppo urbanistico di Pergine «in verticale» (risparmiando terreno e sotto-servizi) ed a norme meno severe per il recupero dei centri storici.
Meno concordi le posizioni dei tre aspiranti sindaco nella ricerca di risorse e fondi europei, con Tomaselli che ha ipotizzato l’attivazione di uno stage presso gli uffici europei per lo studio dei bandi di finanziamento, mentre Soppelsa ha chiesto di puntare su progetti eco-sostenibili condivisi con altri Paesi europei.
«Una mensa, od altra opera pubblica, può avere più utilizzi - ha rimarcato Tomaselli - può servire agli alunni di una scuola, ma anche soddisfare altre necessità (accoglienza stranieri), vanno trovate sinergie per ottimizzare le risorse».
Se i candidati si sono dichiarati favorevoli a forme di tirocinio o ingresso progressivo in azienda (incubatori imprenditoriali) forte l’appello alla provincia per valorizzare aziende ed artigiani locali.
«Se il 90% degli appalti viene affidato a imprese trentine - ha ricordato Oss Emer - solo il 10% delle somme ricade su imprenditori e operai locali. Solo sostenendo l’artigiano e le piccole imprese del territorio è possibile salvaguardare l’occupazione e far ripartire l’economia locale». Concetti ribaditi nelle conclusioni anche dal presidente provinciale degli Artigiani Roberto De Laurentis, che ha invitato i nuovi amministratori a salvaguardare specificità ed eccellenze del territorio, coniugando turismo, artigianato e piccole imprese.