Stazione in mano ai vandali: verso la chiusura notturna
Bella, pulita, all’avanguardia. La stazione intermodale di Pergine si presenta così, nella sua parte fuori terra e visibile a tutti. Ma se si scendono le scale, ci si infila nelle porte tra stazione e garage o si percorre il passaggio pedonale che collega i binari con via Celva, salendo poi anche le scale, il discorso cambia. Nonostante non manchino le telecamere di sorveglianza, in cima alle scale in via Celva e all’ingresso del sottopasso pedonale dalla parte della stazione, infatti, buona parte dell’area sotterranea ma anche l’esterno del giroscale sono il regno di graffitari che ingannano il tempo scrivendo sui muri epiteti, nonsense o dichiarazioni d’amore.
Ma il «divertimento» potrebbe finire, come spiega il direttore generale di Trentino Trasporti Esercizio, Mauro Allocca: «Dovremo valutare con la proprietà, ossia Trentino Trasporti cui spetta la manutenzione ordinaria e con il Servizio Trasporti della Provincia, se chiudere la stazione di notte, bloccando gli accessi ai binari e i sottopassi». Potrebbe così scendere, di un bel po’, il costo salato della manutenzione ordinaria annuale: nel 2015 sono stati spesi 84.153 euro, in linea con gli anni precedenti. Un conto in cui rientra anche il ripristino dei danni e gli interventi di riverniciatura di porte e muri.
«La stazione di Pergine costituisce un grande problema - considera il direttore di TTE - perché non essendo possibile chiuderla come l’autostazione di Trento, i sottopassi sono accessibili a qualunque ora, da chiunque. Noi interveniamo periodicamente, delle scritte non siamo sempre a conoscenza ma qualche volta, grazie alle telecamere installate, siamo riusciti a identificare i responsabili dei danneggiamenti. Dopodiché, siccome spesso si tratta di minorenni, non è sempre facile ottenere dei provvedimenti ma so che in qualche caso, attraverso il tribunale, qualcuno di questi ragazzi è stato obbligato a ripulire quanto imbrattato».
Una cancellata come all’autostazione di Trento sarebbe una soluzione per evitare i raid di teppistelli armati di bombolette spray, che però sono furbi abbastanza da non esercitarsi dove le telecamere sono ben piazzate, come nel garage.