Addio a Bepi Bortolotti cofondatore di Sant'Orsola

La cooperativa agricola Sant’Orsola ha perso il suo primo presidente: è deceduto infatti a 89 anni Giuseppe Bortolotti, che con un manipolo di coraggiosi realizzò agli albori degli anni Settanta i primi impianti di fragole ai Masi di Mala, accendendo la scintilla che avrebbe portato - quarant’anni dopo - ad avere una realtà che fattura oltre 50 milioni di euro e raccoglie quattro milioni e mezzo di tonnellate di piccoli frutti da 900 soci.
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Non l’avrebbero certo detto, quella sera del 1972 in cui - ricorda Gentile Carlini di Mala - «fu fatta una prima riunione sollecitata da Dario Pallaoro, allora funzionario dell’Ufficio Agricoltura della Provincia di Trento».
 
«Pallaoro si rivolse al gruppo 3P (provare, produrre, progredire), di cui ero presidente, chiedendoci se qualcuno di noi era disposto a provare qualcosa di nuovo. La zootecnia era già in crisi e serviva un’integrazione al reddito familiare, perché allora eravamo tutti part-time. Ci fece vedere diapositive dei primi campi sperimentali a Proves, in Alto Adige, e partimmo con un piccolo gruppo dopo una serie di riunioni anche nel Pinetano e in Vigolana.
 
C’eravamo io, Ines Lenzi di Palù, Federico Oss di Pergine, Giuseppe Bortolotti di Viarago e altri di Pinè e di Vigolo Vattaro. Tempo dopo, in nove andammo dal notaio Pasquale Spena, a costituire la società». 
 
L’allora Apaso partì effettivamente poi nel 1975 con una trentina di persone, ricorda l’ex presidente e cofondatore Federico Oss: «Il Bepi era il più vecchio, era contadino ed era quello che aveva dato il maggior contributo alla costituzione dei primi impianti: fu naturale nominarlo presidente».
 
Bortolotti, insieme al primo nucleo che costituiva allora il direttivo, guidò Sant’Orsola nei primi vent’anni. E furono anni ruggenti, perché - ricordano Carlini e Oss - nel giro di quindici si passò dai primi raccolti in una sala a Mala alla prima cella frigo a Sant’Orsola, fino ad avere bisogno di più spazio e a decidere di costruire nel 1991 il magazzino ora esistente a Zivignago di Pergine, edificato nel 1991 e poi ampliato successivamente.
 
«Poi, nel 1996, cedette a me il testimone. Ma fu lui a insegnarmi tutto sulla cooperazione», dice Federico Oss.
Giuseppe Bortolotti rimase però attivo, nella cooperativa e in agricoltura. Solo negli ultimi tempi, la salute aveva iniziato a vacillare: «Ma all’ultima assemblea, in aprile, era in sala e ha preso la parola - testimonia l’attuale presidente di Sant’Orsola scarl Silvio Bertoldi, il cui padre faceva parte del gruppo fondatore - per un saluto ai soci e per incoraggiarci a proseguire sulla strada degli investimenti. Era un contadino di vecchio stampo, abituato a fare piccoli passi, con grande concretezza». 
 
I funerali di Bortolotti si terranno domani alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Pergine: intorno ai figli Eugenia, Emanuela e Luigino e alle loro famiglie, c’è da scommettere che saranno in tanti per rendere omaggio a chi intuì che una valle poco vocata per la frutticoltura tradizionale poteva specializzarsi fino ad esportare i suoi prodotti ovunque.

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