Pergine, nuova variante al Prg: 30 aree inedificabili
Servirà una nuova variante al Piano regolatore comunale (Prg) di Pergine per recepire le richieste presentate dai cittadini per rendere inedificabili le proprie particelle private. Sono oltre trenta le domande presentate infatti da perginesi entro lo scorso 31 dicembre, sulla base dell’articolo 45 della legge provinciale n. 15 del 2015 («legge Daldoss»), per chiedere «la trasformazione in aree inedificabili delle aree destinate all’insediamento» per un periodo minimo di dieci anni.
Come spiegato dal dirigente Loris Moar e da Elisabetta Miorelli della direzione pianificazione e gestione del territorio martedì nell’ultima seduta della giunta comunale di Pergine, si tratta in gran parte di particelle di limitate dimensioni e già inserite in un contesto urbano, dove risulta difficile o impossibile avviare la costruzione di un nuovo immobile (per mancanza di superficie utile, di distanze minime dai confini o di pertinenze). Per l’amministrazione di Pergine, che rischia di perdere parte degli introiti legati all’imposta comunale Imis (che garantisce aliquote più alte nelle aree edificabili), si tratta di un atto dovuto, in presenza di condizioni e motivazioni adeguate.
La variante urbanistica potrebbe essere discussa già nel corso del prossimo consiglio comunale previsto a fine febbraio con la possibile destinazione delle nuove aree a verde privato, perché non adatte ad avviare nuovi appezzamenti agricoli o colture intensive. Nell’ultima seduta della giunta è stata recepita la modifica normativa che prevede nella commissione edilizia unica, avviata con la gestione associata obbligatoria tra Pergine e i comuni mòcheni, anche la presenza dei comandanti dei vigili del fuoco volontari dei comuni interessati dell’atto in discussione.