GrEst, a fine giornata in strada regna il caos
Auto parcheggiate ovunque e rischi per tutti
«Se l’universo si espande, perché non riesco mai a trovare un parcheggio?»: questa battuta di Woody Allen ben raffigura la situazione che si sta verificando in questi giorni a Pergine. Tutti, al giorno d’oggi, vogliamo essere comodi e raggiungere ogni luogo in macchina per qualsiasi spostamento e vogliamo soprattutto arrivare a bordo delle vetture il più vicino possibile al nostro obiettivo.
Questo evidentemente pensano anche i genitori dei bambini che frequentano il GrEst dell’oratorio di Pergine i quali, per venire a riportarsi a casa i loro pargoli (circa 350 bambini che quotidianamente, per due settimane, affollano l’oratorio perginese), creano non poche difficoltà alla circolazione.
Alcuni lettori infatti hanno segnalato a l’Adige la situazione, molto precaria e difficile, che ogni pomeriggio alle 16 puntualmente si verifica. Una vera e propria «ressa», alla ricerca di ogni possibile anfratto per parcheggiare la macchina e recuperare il proprio bambino.
In questo modo via Marconi, la via su cui affaccia il cancellone di ingresso dell’oratorio, diventa per qualche istante un vero e proprio parcheggio selvaggio, non senza istanti di forte tensione: auto in doppia fila, auto parcheggiate sul marciapiede rendendo impossibile il transito dei pedoni, auto stipate nella fermata degli autobus (già occupata da alcuni mezzi della ditta che in questi giorni si sta occupando dell’asfaltatura delle via della città), e ancora auto che affollano all’inverosimile il parcheggio pubblico poco sotto l’oratorio e auto che occupano anche gli spazi riservati all’adiacente Casa di Riposo.
Insomma, auto in ogni dove per quella che potrebbe definirsi una vera e propria «sagra delle quattro frecce», che rende pesante la situazione del traffico, sia su via Marconi che su via Regensburger, in quanto sovente si formano incolonnamenti. Mercoledì scorso poi, con la forte pioggia, la situazione era per certi versi ancora più problematica.
C'è da dire che non tutti i bambini che frequentano il GrEst sono di Pergine (e che quindi non tutti possono permettersi spostamenti a piedi o in bici, con il bel tempo), ma va anche sottolineato come, nel momento in cui i primi parcheggiavano su marciapiedi e fermate di autobus, il parcheggio pubblico distante qualche decina di metri era ancora semivuoto. E in tutto questo trambusto, come testimoniano alcuni genitori che si sono appunti rivolti a l’Adige, non si è mai visto un vigile a tentare di regolare la situazione.