Per il Castello di Pergine rogito fissato il 5 novembre
«Ora serve davvero lo sprint finale, con l’impegno di tutti, per dare forma al sogno del castello di Pergine bene di tutti»: è speranzoso, e ci mette pure un pizzico d’orgoglio, Carmelo Anderle, il presidente della Fondazione Castelpergine onlus, perché in merito alla vicenda della trattativa per l’acquisto del castello ora si tornano ad avere certezze.
La prima è che lunedì 5 novembre, il giorno dopo la chiusura ufficiale della stagione, la Fondazione si siederà al tavolo con la famiglia Oss per firmare il rogito. La seconda è che la fiducia, in questi ultimi mesi, è tornata a crescere: le sottoscrizioni, a fine settembre, hanno registrato un incremento arrivando a quota 221.700 euro da circa 745 persone (erano ferme a 200mila euro da maggio); il Comune di Pergine ha garantito il suo sostegno di 100 mila euro, e, per la stessa cifra, ha fatto la Cassa Rurale Alta Valsugana.
Un sostegno che va ad aggiungersi al mutuo sottoscritto con la stessa banca (concesso con delibera del 24 settembre scorso) e alla somma concessa dal bando provinciale (1,8 milioni di euro).
Ma per arrivare alla somma finale per l’acquisto (il prezzo reale non è mai stato reso pubblico ma dovrebbe aggirarsi attorno ai 3,5-3,7 milioni di euro) manca ancora un po’ di liquidità: è per questo che la Fondazione, in questo mese che la separa dal rogito, sta cercando di colmare questo «buco» di circa 100 mila euro.
«Abbiamo degli impegni di partecipazione - spiega Anderle - per più di 100 mila euro da varie imprese della zona, siamo a metà del percorso in questo senso. Per questo è ora fondamentale che, oltre che i privati cittadini e sottoscrittori, la base da cui è nato tutto, altre aziende capiscano l’importanza di partecipare a questo progetto. Il sostegno alla Fondazione e al castello non deve essere vista in maniera negativa, come un pozzo senza fondo, ma come un’opportunità. Il progetto, il cantiere del castello bene comunitario è infatti sempre aperto, ed oltre che vetrina del territorio può diventare occasione di lavoro non solo per quanti già vi sono occupati, ma anche per le aziende e le imprese. Al castello c’è sempre da fare, fra manutenzioni, restauri e tutta la promozione di contorno».
La Fondazione, già dalla fine dell’estate, ha messo in campo una campagna di sensibilizzazione rivolta in particolare alle imprese e alle aziende, con una lettera di proposta di sottoscrizione per spiegare anche in cosa consisterà la partecipazione al progetto. Ma se il 5 novembre è la data che vedrà la firma del rogito, ponendo la parola fine a quasi due anni di trattative, è anche la data in cui un nuovo capitolo della storia del castello inizierà: innanzitutto sarà convocata l’assemblea di tutti i sottoscrittori, molto attesa e richiesta.
La Fondazione ha poi già abbozzato un progetto culturale per il 2019, rilanciando l’annuale mostra di scultura, esposizioni, gli eventi musicali «Domenicastello», spettacoli teatrali, musicali e performativi, eventi per bambini, ragazzi e famiglie, l’attesa per «L’ora che non c’è» e, compatibilmente alla sostenibilità economica, in alcuni spazi si progetterà il contenimento delle barriere architettoniche.
«Il castello - conclude Anderle - deve diventare davvero un palcoscenico a disposizione della comunità, siamo ad un passo dalla meta, e per questo serve quello sprint per contare su quella liquidità mancante e chiudere la partita. Manca un mese e poi questo sogno diventerà finalmente realtà».