Armamenti: conoscerli per rifiutarli
Una giornata per conoscere la scienza e l’industria degli armamenti. E per dire «no, grazie».
Gli studenti e studentesse della quarta e quinta Amministrazione Finanza e Marketing e della quinta Sistemi Infomativi Aziendali dell’indirizzo Tecnico Economico dell’Istituto Marie Curie di Pergine hanno trascorso il 4 ottobre a Folgaria, per una giornata intensa e indimenticabile, spesa tra il convegno su «Scienza per la pace» a Maso Spilzi e la visita a Base Tuono a Passo Coe, ex installazione Nato oggi trasformata nell’unica struttura museale a livello europeo che espone missili Nike Hercules originali della Guerra Fredda.
L’incontro organizzato dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, dal Centro per la Cooperazione Internazionale e dal Comune di Folgaria ha visto la partecipazione di un centinaio di studenti, accolti dalla professoressa Annalisa Pischedda, dal professor Mirco Elena, dal sindaco di Folgaria. Una grande occasione per gli studenti che hanno incontrato scienziati ed esperti dell’International Atomic Energy Agency, dell’Unione Scienziati per il Disarmo, dell’Università di Bologna, di Trento e Roma3.
Molto indovinata la scommessa di questa iniziativa che ha voluto avvicinare gli studenti degli ultimi anni delle superiori a informazioni di alto livello, fornite da scienziati attivi nei settori del controllo internazionale degli armamenti nucleari e chimici e nell’utilizzo dei Big data. Obiettivo formativo raggiunto quello di stimolare la curiosità per la scienza a servizio di un mondo più pacifico, più giusto, più sostenibile, partendo dalla presentazione anche storica del forte contributo della scienza e della tecnologia nello sviluppo di sempre nuovi e più potenti armamenti, ma anche a strumenti e metodologie che accrescono la sicurezza internazionale e rendono possibile lo smantellamento sicuro di questi ordigni e armi, a seguito degli accordi di disarmo.
Lunedì 8 ottobre Laura Scartezzini e Simone Pedrin, della classe quinta Amministrazione Finanza e Marketing del Marie Curie, sono stati ospiti inoltre della trasmissione Radio 3 Scienza, assieme al professor Mirco Elena, sottolineando gli aspetti positivi dell’esperienza, assolutamente riuscita anche secondo le docenti del Marie Curie, Luciana Ceh, Nadia Delugan e Isabella Di Vincenzo che ricordano come ben il 60% dell’economia mondiale faccia capo all’industria degli armamenti e come sia urgente convogliare tali risorse verso obiettivi costruttivi, tra cui un’equa distribuzione mondiale delle risorse anche alla luce del cambiamento climatico in corso. Stiamo lasciando ai giovani un’eredità molto complessa e contraddittoria. Bisogna che loro stessi ne siano edotti e che possano credere e contribuire ad una scienza e una tecnologia per la democrazia e la salvaguardia dell’ambiente».