Sempre meno bambini nati, gli asili in difficoltà
Calano le domande delle famiglie perginesi per l’accesso alla scuola dell’infanzia, con i vari plessi di Pergine e delle frazioni in difficoltà a mantenere le stesse sezioni e gli attuali livelli occupazionali.
Scaduto lo scorso 8 febbraio il termine entro il quale le famiglie potevano inoltrare per via telematica le domande di iscrizione per l’ingresso da settembre dei nuovi bimbi che compiranno i tre anni nel 2019 (i nati 2016), si tirano le prime somme nelle scuole materne comunali e federate, con comitati di gestione e presidenti chiamati a fronteggiare il calo demografico registrato anche nel comune di Pergine. Se nel 2018 i nuovi nati sono stati 175 (98 maschi e 77 femmine), segnando un nuovo record negativo, il calo si era evidenziato già nelle ultime due-tre annate con 177 bimbi nati nel 2017 e 200 nel 2016 (25 in più). Il tutto dopo che si erano toccati i picchi di 283 nuovi nati nel 2009 e di 235 nel 2014.
«Il calo delle nascite si fa sentire ma gli asili comunali GB1 di viale Petri e GB2 di via Amstetten manterranno sempre sette sezioni (ospitando 175 bimbi) - spiega Francesca Parolari, direttrice di Asif Chimelli, ente gestore delle scuole comunali perginesi -. Abbiamo registrato qualche domanda in più del 2018, per altro tutte regolarmente accolte, anche se in arrivo fuori dal bacino d’utenza. A Roncogno resteranno le tre sezioni (73 alunni nel 2018) pur con qualche posto ancora disponibile. Si evidenzia un certo calo nella sezione ad indirizzo montessoriano (19 le domande) che partirà comunque regolarmente. Tutti i dati saranno comunicati sul sito di Asif Chimelli a fine settimana dopo la riunione dei comitati di gestione».
Se la Materna di Serso «Don Ochner», attiva da 80 anni e presieduta da Valerio Fontanari, manterrà le tre sezioni (75 bambini) pur con alcuni posti ancora liberi, più difficile appare la situazione nelle scuole materne federate delle frazioni. Nella scuola dell’infanzia «San Giovani Bosco» di Susà, che accoglie i bambini anche di Costasavina e San Vito, si contano 59 iscritti e resteranno le tre sezioni (viste anche tre pre-iscrizioni per l’ingresso da gennaio 2020), mentre alla scuola materna «Don G. Angeli» di Ischia, guidata dal presidente Claudio Fabian, gli iscritti in arrivo anche da Canale e Castagnè sono una sessantina in tre sezioni (la scuola aveva perso la quarta sezione due anni fa).
«Alla scuola materna “Anna Prada” di Madrano contiamo solo 10 nuove domande d’ingresso a fronte di 27 uscite - spiega invece il presidente Livio Cristofolini -. Con soli 38 iscritti, le sezioni scenderanno a due (era già attiva una sezione parziale). La scuola è stata rinnovata da poco e può disporre di un ampio giardino, ma il calo demografico e le scelte delle famiglie, cadute su altri bacini d’utenza, comporteranno la perdita di una sezione e il calo di personale (due insegnanti e un’operatrice d’appoggio)».
A rendere problematica la piena attività delle storiche scuole materne federate, in passato affidate a suore di vari ordini religiosi, anche l’avvio di alcune strutture private, che intercettano bisogni legati anche a orari particolari.