Una notte "in pattuglia" con il team antidegrado controlli in Alta Valsugana
In due indossano la divisa, preparano l’equipaggiamento e lo caricano sulla vettura di servizio, pronta a partire con i lampeggianti blu accesi e fissi, per segnalare la presenza; altri due, in borghese, a bordo di un’auto civetta, ed in stretta coordinazione con la prima vettura, percorrono gli stessi luoghi.
Parte così, dal comando di viale Dante di Pergine, un turno del nucleo antidegrado della polizia locale Alta Valsugana: turni serali, dal tramonto a notte inoltrata, composti principalmente da giovani agenti.
Abbiamo avuto l’autorizzazione dal comandante del corpo, Flavio Lucio Rossio, a seguire per una serata uno di questi servizi antidegrado.
Il nome però non deve trarre in inganno. Gli agenti perlustrano, nelle 6 ore (quando non ci sono ulteriori emergenze) di turno, i luoghi «sensibili» di tutto il territorio coperto dalla polizia locale Alta Valsugana. La maggior parte delle volte, con un rapido controllo, i gruppi composti soprattutto da giovani o giovanissimi che vi si trovano vengono invitati a non lasciare immondizie abbandonate; se ci sono alcolici si controlla in modo più approfondito che non vengano consumati da minori e se invece ci sono abitazioni attorno si invita a mantenere un livello di volume consono all’ora. Capita comunque che vengano sequestrate dosi di droga, che magari qualcuno dia in escandescenza perché con troppo alcol in circolo. Ma oggigiorno i servizi sono anche mirati al controllo del rispetto delle disposizioni anti Covid-19 (principalmente l’uso della mascherina), soprattutto nei locali pubblici. Un servizio «a tutto tondo» che ha come scopo primario non la repressione, ma la sensibilizzazione ed il controllo e che si basa sia sulle segnalazioni giunte dai cittadini che quelle dei sindaci dei vari Comuni.
Seguendo dunque un turno estivo, dopo che gli agenti si sono preparati ed equipaggiati, il primo momento è il punto della situazione con l’ispettore di turno, in ufficio: si decide quale giro fare, si controllano gli aggiornamenti e si verifica se ci sono eventi particolari in programma. Poi si parte. Il primo luogo che tocchiamo è proprio il parco Giarete: al tramonto è ancora affollato di famiglie e bambini, ma gli agenti, una volta scesi dall’auto, lo percorrono in lungo ed in largo, per tastare la situazione.
Si passa poi alla zona del Tegazzo, dove anche il campo dell’istituto Marie Curie è stato oggetto di vandalismi: gli agenti controllano a piedi tutta la zona e tutti gli anfratti, le scale di emergenza e quegli angoli nascosti alla vista. Serata tranquilla, non c’è nessuno. Ma sono comunque presenti tracce evidenti di come il luogo sia frequentato, fra bottiglie di birra, sporcizia varia, cocci e graffiti.
Dopo un giro, in macchina, lungo il parco Tre Castagni, la pattuglia si dirige verso il Palaghiaccio: le scale di accesso alle tribune e lo skate park rientrano fra i luoghi da controllare. Alcuni giovani si stanno allontanando a bordo dei loro skate all’arrivo della vettura, ma dalla perlustrazione a piedi non emerge nulla di significativo. Nuova tappa al parco del bocciodromo: in questo caso, su di una panchina, un gruppo di ragazzi è intento a chiacchierare e sul tavolo c’è una bottiglia di birra. Dopo aver verificato che tutti sono maggiorenni, gli agenti invitano i presenti a smaltire la bottiglia ed a non fare schiamazzi. In Alta Valsugana infatti non vige il divieto di consumo di alcol nei parchi pubblici, come accade invece in altre realtà.
Si parte poi per la zona dei laghi: dopo un passaggio a Caldonazzo a controllare un concerto in piazza, la pattuglia si dirige verso il parco fluviale del Centa e poi a Levico, al parco Segantini lungo la spiaggia. Già qui, con il favore della notte, il movimento è maggiore: gruppi di giovani turisti olandesi o di valsuganotti riempiono i tavoli. Sono maggiorenni e minorenni, ma nessun problema particolare. Anche in inglese, gli agenti spiegano ai turisti come comportarsi in sicurezza senza creare problemi a sé e agli altri.
La pattuglia rientra quindi verso Caldonazzo, per controllare il deflusso dei partecipanti al concerto e per controllare anche quelle spiagge, prima di ritornare a Pergine, in comando.