«Perzenland» in forse tra Covid e pochi fondi
Pergine con le luminarie natalizie ma senza mercatino? Potrebbe essere uno scenario per il prossimo inverno, causato da vari fattori e che riporterebbe la città indietro di 10 anni, esattamente il periodo da cui le casette di "Perzenland" hanno iniziato a rallegrare le feste natalizie dei perginesi.
Sul sito internet dell'azienda di promozione turistica, salvo il programma da definire, il mercatino di Natale di Pergine viene segnalato dal 7 novembre al 6 gennaio 2021, il «classico» periodo in cui anche negli anni scorsi le casette anticipavano tutti gli altri mercatini della provincia.
A spiegare perché, tuttavia, al momento non vi sia ancora nulla di deciso è la vicepresidente del Consorzio Operatori Pergine Iniziative (Copi), Nadia Delugan : «Anzitutto dobbiamo sempre tenere monitorato l'andamento dell'emergenza sanitaria - spiega - che sta facendo titubare diversi espositori. Ma poi ci sono anche problemi di fondi: è sempre più difficile rientrare nei costi di 30 giorni di mercatino, e personalmente non voglio espormi e fare debiti».
Il Copi, per l'organizzazione del mercatino di Natale, ha beneficiato della cosiddetta «legge Olivi», dispositivo provinciale che sovvenziona il 40% delle spese sostenute; il resto lo mette il consorzio stesso, fra contributi (della Cassa Rurale anche), quote dei commercianti e quote di partecipazione al mercatino.
«Quest'anno in particolare - prosegue Delugan - sono diminuite le quote dei commercianti, un'iniziativa che abbiamo pensato per andare incontro alle esigenze dei negozianti in un anno particolarmente segnato dalle difficoltà causate dalla pandemia. Abbiamo anche abbassato le quote di partecipazione per gli espositori. Ma al momento siamo fermi con l'organizzazione. Le stiamo pensando tutte, va trovata una formula per fare qualcosa in base alle risorse che abbiamo. E se riusciremo a mettere in piedi il mercatino, gli eventi di rilievo, come la "Feuernacht", difficilmente potranno essere fatti».
Uno dei problemi ormai noti da tempo ma per il quale non si vedono vie d'uscita, è la scarsa partecipazione dei commercianti stessi alla vita del consorzio: meno della metà infatti versa la propria quota.
Eventi, durante l'estate, il centro storico ne ha visti ben pochi (la festa della musica a giugno, alcune serate di musica organizzate da esercenti in piazza Municipio, e la festa granda) e proprio per questo l'idea del mercatino poteva segnare, in sicurezza, un segnale di ripartenza: «Il mercatino -spiega Delugan- porta un indotto notevole (l'anno scorso, in 27 giorni d'apertura, si sono stimate 50 mila presenze, ndr), tutti ne beneficiano, anche le associazioni no profit e le associazioni perginesi cui a rotazione viene affidata l'apertura di una casetta. Rappresenta un momento di aggregazione per tutti».
Non è ancora chiaro poi se il Comune di Pergine, seguendo l'esempio del Comune di Trento dopo la vicenda giudiziaria con protagonista Agostino Carollo, voglia fare un bando per l'organizzazione del mercatino: «In quel caso -conclude Delugan- noi non saremmo neanche della partita, perché all'organizzatore potrebbe venir chiesto di pagare la tassa di occupazione di suolo pubblico e l'affitto giornaliero delle casette. Di nostra proprietà abbiamo solo 5 casette, troppo poche per sobbarcarci il costo delle altre necessarie».
Ma se dunque l'organizzazione del mercatino di Natale è ancora incerta (e potrebbe essere uno dei primi argomenti che il futuro assessore al commercio si troverà ad affrontare), di sicuro ci saranno le luminarie.
Ad agosto era stato pubblicata una manifestazione d'interesse per la loro installazione e ad inizio settembre è stata aggiudicato l'affidamento alla ditta «Etabeta» di Alex Vaccari da Casina (Reggio Emilia): l'importo dell'affidamento ammonta a 20.292,61 euro (19.541,58 euro per lavori e 751,03 euro per oneri della sicurezza).