Restaurata l’aquila vandalizzata sul Lagorai durante il periodo estivo destando grande indignazione
A realizzare l'originale dipinto, negli anni Settanta, fu Franzi Vitlacil, profondo cultore delle vette della catena montuosa, originario dell'Austria e discendente di un soldato che aveva combattuto proprio sul fronte trentino durante la guerra, scegliendo di rimanere poi in Valsugana, a Borgo, divenuta la sua seconda casa
LAGORAI. Mani di un ignoto artista e cultore di storia, nei giorni scorsi, hanno agito ai 2.400 metri della cima Sasso Rotto, sulla catena del Lagorai e dalla quale si gode di una bellissima vista sulla Valle dei Mocheni, per restaurare la raffigurazione dell'aquila tirolese, recante la scritta "Tirolo, Gott und Heimat". L'aquila era stata oggetto, nel corso dell'estate, di un atto di vandalismo che l'aveva deturpata con della vernice gialla, cancellandone la gran parte.
A realizzare l'originale dipinto, negli anni Settanta, fu Franzi Vitlacil, profondo cultore delle vette della catena montuosa, originario dell'Austria e discendente di un soldato che aveva combattuto proprio sul fronte trentino durante la guerra, scegliendo di rimanere poi in Valsugana, a Borgo, divenuta la sua seconda casa.
Ad agosto, quando era stato reso noto l'atto vandalico, immediati erano stati i sentimenti di sdegno e riprovazione da parte di molti amanti della montagna, soprattutto perché, si chiedevano in molti, ci si stupiva di come si possa essersi presi la briga di salire fino in cima per deturpare un simbolo storico con connotati politici.
A distanza di pochi mesi, l'effige è stata dunque restaurata e recuperata, sempre da mani ignote, ripristinando un simbolo che ricorda la storia di quei luoghi, dove i popoli europei oggi in pace si sono scontrati prima ed uniti poi.