Commercio / Bar

"Al Volt" la filosofia del Green Cafè: nei locali della storica pizzeria in arrivo grandi novità

“Cercheremo di portare nel centro di Pergine – spiega la nuova titolare - la stessa filosofia del Green cafè, proponendo comunque del cibo gustoso per chi ci verrà a trovare. È sicuramente una bella sfida ma io ed il mio staff, sette persone che sicuramente verranno implementati, ci teniamo molto”

di Luigi Oss Papot

PERGINE. Si annunciano grandi novità nel panorama commerciale perginese e, in particolare, di piazza Municipio: negli spazi della pizzeria e ristorante "Al Volt" sta per arrivare la filosofia, la novità e l'intraprendenza di Cristina Casarotto e del Green Cafè (nella foto, lo staff), che amplierà il suo raggio d'azione anche nel cuore della città, dopo il fortunato esordio in via Rossi nel giugno 2019.

Il Green cafè, fin dalla sua apertura (e nonostante il periodo non certo facile della pandemia), ha sempre mantenuto appeal per il suo stile da aperitivo milanese, distinguendosi senza dubbio nel centro di Pergine: ora, come conferma la titolare, il progetto si amplia e raggiunge direttamente uno dei luoghi storici del centro di Pergine come palazzo Gramatica (a destra del palazzo comunale) e risalente alla prima metà del Cinquecento.

«Abbiamo acquistato la licenza – conferma Casarotto - dal titolare precedente, Michelangelo Labriola, ed il 20 marzo prossimo procederemo col rogito. Poi ci vorrà un mese circa per la sistemazione dei locali e del giardino interno: contiamo di poterci presentare con il mese di maggio». Oltre a poter contare di una "vetrina" non indifferente in piazza, con la corte interna ma anche i tavoli all'esterno, la nuova attività che si presenterà cambierà anche la somministrazione: basta ristorante e pizzeria, chiudendo anche in questo caso una piccola "era" nella storia dei locali e del palazzo.

«Cercheremo di portare in piazza – prosegue Casarotto - la stessa filosofia del Green cafè, proponendo comunque del cibo gustoso per chi ci verrà a trovare. È sicuramente una bella sfida ma io ed il mio staff, sette persone che sicuramente verranno implementati, ci teniamo molto. Crediamo in questo progetto e nel portare qualcosa di nuovo e bello a Pergine, ed esprimere al massimo il suo potenziale. Secondo me potrebbe essere la molla che poi fa partire a ruota anche altre persone con questo stesso spirito, per portare rinnovamento in città. Ce n'è bisogno davvero. C'è anche la sala interrata che ci consente di fare molti progetti: è ancora presto parlarne ma le idee non mancano di certo».

Sarà dunque questo gusto di "bello" a condurre il nuovo corso dei locali di palazzo Gramatica. Un palazzo che non solo per i secoli che ha alle spalle rappresenta un luogo storico per la città: si sa che nel Settecento si chiamava palazzo de Bertolini dal nome della famiglia che ne era proprietaria; mutò in palazzo Gramatica con il matrimonio di Teresa de Bertolini con Gerolamo Gramatica; infine, con il matrimonio di Emma Gramatica con Antonio Gasperini diventò palazzo Gasperini, o Amedeo dal nome dell'ultimo discendente di questa ricca famiglia.

Dai primi del Novecento il palazzo divenne "Albergo Martinelli", ospitando anche il teatro Amedeo (inaugurato nel 1914): nel corso della prima guerra mondiale ospitò a piano terra anche una sala cinematografica per i soldati. Il teatro Amedeo, gestito dai fratelli Andreatta, chiuse nel 1941, diventando una sala da ballo fino al 1954. Il ristorante come tale invece nasce nel 1858 grazie ad una delle più antiche licenze di ristorazione sul territorio ancora attiva.

Un palazzo dunque che è spettatore da cinque secoli dell'evoluzione di Pergine e dei perginesi, intrecciandosi con intere generazioni di essi: anche ora che, seguendo il corso della storia, si appresta ad offrire ricche novità al centro storico.

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