Pergine / Il caso

San Cristoforo, scoperti ordigni di guerra nel lago di Caldonazzo: tutto ok per le spiagge

Sono riaffiorati in seguito all'acqua bassa a causa della siccità: saranno neutralizzati dagli artificieri. Delimitata l'area del ritrovamento (bombe della Seconda guerra mondiale e munizioni della Prima), nessun problema per gli accessi turistici, assaltati dai bagnanti: è tutto esaurito in questo periodo

di Luigi Oss Papot

PERGINE. Non è solo la situazione turistica ad essere "esplosiva" sulle sponde del lago di Caldonazzo: anche alcuni oggetti celati per decenni sui fondali potrebbero ancora rivelarsi tali.

Nel primo pomeriggio dell'altroieri, attorno alle 14, a San Cristoforo una porzione di specchio lacustre è stata interdetta e transennata in quanto nell'acqua sono stati individuati alcuni ordigni bellici: al momento ne sono stati segnalati quattro, ma nelle prossime ore le ricerche dovranno per forza farsi più approfondite per andare alla ricerca di altri pezzi inesplosi ancora celati dal fondale.

La zona interessata è stata tutta delimitata dal nastro bianco e rosso dei vigili del fuoco, che con dei picchetti hanno delimitato tutta l'area (anche dentro l'acqua) dalla quale, per precauzione, è meglio stare lontani.

La scoperta, effettuata da alcune persone che si trovavano su delle imbarcazioni in quel punto, è stata senz'altro facilitata dal fatto che il livello dell'acqua del lago, a causa della siccità di questi mesi, si è abbassato di alcune decine di centimetri; ieri inoltre lo specchio d'acqua era particolarmente tranquillo, senza moto ondoso forte tale da sollevare detriti sul fondale, che era quindi visibile con una discreta nitidezza.

Subito dopo che è partita la chiamata al numero unico per le emergenze, sul posto si sono portati i carabinieri, la polizia locale ed i vigili del fuoco volontari di Pergine, che con l'imbarcazione hanno delimitato l'area da interdire a natanti ed alle persone.Da una prima analisi visiva, pare trattarsi di ordigni da mortaio della seconda guerra mondiale (si intuisce facilmente dalla caratteristica forma a goccia e dalle alette direzionali poste nella parte inferiore) ma anche di alcuni proiettili risalenti al primo conflitto mondiale.

Tutta la zona dell'Alta Valsugana non è stata indenne né da bombardamenti né da transito e ammassamento di truppe durante gli anni delle due guerre, ma come questi proiettili siano finiti nel lago probabilmente non lo si saprà mai: potrebbero esser stati gettati nel lago ancora molti anni fa da qualcuno che, casualmente, li ha ritrovati e voleva disfarsene, così come potrebbero esser state le truppe militari ad "alleggerirsi" di peso ritenuto inutile.Toccherà ora agli artificieri bonificare l'area, liberandola dagli ordigni che il lago restituirà, immergendosi nell'acqua del lago con tutte le attrezzature subacquee specifiche per il recupero in sicurezza.

Frattanto, le spiagge di San Cristoforo non sono state minimamente intaccate dalla notizia: nel periodo ferragostano si registra anche qui il tutto esaurito, e le spiagge sono praticamente invase da turisti e locali che cercano refrigerio. Ieri pomeriggio nessuno sembrava preoccupato dalla notizia, e le spiagge sono state prese d'assalto.

Foto: Luigi Oss Papot

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