Tende e rifiuti alla spiaggetta "freak" di Levico, il Wwf attacca: è un biotopo protetto
Nel comune di Pergine, al Visintainer, la parte ovest del lago di Levico è da tempo la meta di un turismo selvaggio. Ma a farne le spese è l’ambiente, le campagne di pulizia degli ecologisti portano via quintali di immondizia
PERGINE. Una riserva naturale locale che dovrebbe essere preservata e per la quale un apposito comitato si è battuto per mantenerla intatta nella sua naturalezza: il condizionale, in questo caso, lo si usa perché la realtà è ben diversa dalla teoria.
Si parla della riserva del Baruchelli, nella sponda nord del lago di Levico, ancora sul territorio comunale di Pergine: i 20 ettari di riserva dovrebbero essere preservati, ma come hanno dimostrato anche le giornate di pulizia organizzate dal comitato "In armonia con il lago" (che nel 2017 raccolse ben 2.700 firme per chiedere che il progetto di riqualificazione delle sponde non stravolgesse quel luogo ancora selvaggio) quel tratto di lago è il luogo preferito da campeggiatori abusivi. Che lasciano evidenti tracce del loro passaggio, prima di tutto rifiuti di ogni genere, che poi vanno a finire nel lago
.Ne sono testimonianza anche le operazioni in collaborazione con i sub, proprio in quel tratto.Sono anni che la situazione si ripresenta puntuale, soprattutto durante i mesi estivi, perché quella zona è fuori mano, ben celata nella vegetazione: ma addentrandosi nel bosco saltano agli occhi prima di tutti i rifiuti abbandonati, e poi non raramente, in riva al lago, campeggiatori posizionati con tende ed accampamenti ed accensione di fuochi.
Tutte cose che in una riserva naturale non dovrebbero esserci.Ad alzare la voce contro questi comportamenti a più riprese sono stati Aaron Iemma, presidente di Wwf Trentino, e Karol Tabarelli de Fatis, consigliere dell'associazione ambientalista: la polizia locale dell'Alta Valsugana è intervenuta comminando diverse sanzioni in più occasioni, anche di concerto con i carabinieri. Ma sembra non sia stato sufficiente.
«Quell'ambiente - spiega Aaron Iemma - è pregiato e delicato, molto importante dal punto di vista naturalistico in quanto si tratta di un ontaneto storico. Dovrebbe prevalere il bisogno di preservarlo, anzi andrebbe segnalata meglio la presenza della riserva, evitati i parcheggi che ci sono fino in riva al lago, e sicuramente andrebbero svolti più controlli da parte delle forze dell'ordine.
Ci sono posti meglio adibiti e più attrezzati per quelle esigenze di campeggio, perché questo non è un modo rispettoso di vivere quella riserva. Il Comune deve decidere cosa vuole per il futuro del Baruchelli».
«Il problema è noto - incalza Tabarelli de Fatis - e va avanti da anni. Non stiamo parlando di situazione di bivacco, ma di un vero e proprio campeggio in un luogo in cui non dovrebbe esserci, oltretutto con i campeggi poco distanti. È una brutta cartolina per il turismo del lago, oltretutto sotto gli occhi di tutti da molto tempo ma con poche azioni concrete attuate finora per contrastare questo fenomeno».