Scontro auto-bicicletta alla rotatoria tra via Al Lago e viale Venezia
È acccaduto verso le 9.15 di questa mattina, martedì 12 dicembre: fortunatamente non si segnalano conseguenze preoccupanti per la ciclista di 76 anni che stava transitando nella rotonda
TRENTO. Attimi di paura, questa mattina, martedì 12 dicembre, verso le 9.15, a Pergine, in seguito a uno scontro fra una vettura e una bicicletta. È avvenuto alla rotatoria all'incrocio tra via Al Lago, viale Venezia e via Padova.
Stando alle prime informazioni, fortunatamente non si registrano conseguenze gravi per le persone: la donna di 76 anni che era in sella alla bicicletta non avrebbe riportato lesioni preoccupanti e si è alzata da sola dopo l'urto. Sul posto è intervenuta la polizia locale, allertato anche il personale sanitario del 118 che ha preso in carico la ciclista sul posto, per gli accertamenti del caso. Non è stato necessario il trasporto in pronto soccorso.
Disagi contenuti per il traffico nella zona.
Secondo una ricostruzione in attesa di conferma, l'automobile proveniva da via Padova, la strada che sale verso la zona del Castello e verso Assizzi, mentre la ciclista si trovava all'interno della rotatoria.
Le rotatorie sono spesso un osservato speciale per la sicurezza stradale, anche perché, in certe circostanze, possono diventare un punto particolarmente a rischio per i ciclisti.
Del tema si occupa da tempo la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta): "Le rotatorie urbane - scrivono i tecnici FIab - sono sempre più diffuse. Se da un lato hanno il pregio di migliorare la fluidità e la sicurezza del traffico auto veicolare, dall’altra a volte sono pericolose per ciclisti e pedoni. Sostituire un semaforo urbano con una rotatoria può peggiorare l’attraversabilità soprattutto per i soggetti deboli, bambini ed anziani, sia a piedi che in bicicletta sia dell’intersezione che delle strade che da essa di allontanano.
In ambito periurbano le rotatorie di grandi dimensioni accompagnate da corsie di ingresso uscita molto allungate e percorse a velocità elevare dalle automobili possono diventare dei punti di elevatissimo pericolo per i ciclisti in sede promiscua al punto di inibire il traffico ciclistico su quella direttrice.
Se quella strada è l’unico collegamento possibile tra due centri urbani vicini, tra essi di fatto la mobilità in bicicletta risulterà impossibile. Risulta importante, pertanto, in fase di progetto, prevedere soluzioni che rendano facile e sicura alche la mobilità in bici ed a piedi all’intorno della rotatoria".
DOVE È SUCCESSO