Le truppe americane irrompono a Riva del Garda
I soldati americani, dall'alto del gigantesco o roboate «GMC», lanciano caramelle e cioccolatini proprio come quelli originali che entrarono in tante città italiane nell'aprile 1945. Tutt'attorno è un'apoteosi. Rivani dai capelli bianchi che si lasciano trasportare dai ricordi - e qualcuno se li ricorda davvero gli americani a Riva 68 anni fa - bambini in estasi davanti al verde militare dei mezzi che sfilano in una nuvola di benzina standard come non la sentivamo più da qualche decennio Il video di Jacopo Salvi Le foto di Salvi e Pivetti
I soldati americani, dall'alto del gigantesco o roboate «GMC», lanciano caramelle e cioccolatini proprio come quelli originali che entrarono in tante città italiane nell'aprile 1945. Tutt'attorno è un'apoteosi. Rivani dai capelli bianchi che si lasciano trasportare dai ricordi - e qualcuno se li ricorda davvero gli americani a Riva 68 anni fa - bambini in estasi davanti al verde militare dei mezzi che sfilano in una nuvola di benzina standard come non la sentivamo più da qualche decennio.
Con quasi un'ora di ritardo, perché uno dei mezzi si è guastato per strada e perché un'altro aveva al traino un pezzo d'artiglieria che non può "correre" - la «Colonna della Libertà» ha fatto il suo trionfale ingresso in città suscitanto tutta l'emozione compressa nella lunga attesa.
Quasi un centinaio i mezzi che hanno raggiunto Riva passando dalla statale del Brennero, dalla «rivana» e poi attraversando il centro storico fino a "riposare" come in un grande accampamento d'altri tempi in piazza Garibaldi e piazza Battisti. Uno spettacolo, un grande omaggio alla storia di questo Paese, che giustifica pienamente l'alto patronato assicurato alla manifestazione dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Un cingolato, due grandi camion trasporto truppe, un autoblino armato di cannone, furgoni, motociclette e tante jeep, quelle che abbiamo visto in tutte le pellicole sulla Seconda Guerra Mondiale e che sono diventate uno dei simboli della Liberazione del 45. Pezzi originali, pescati dagli sfasciacarrozze, dai magazzini, da qualche fienile (come Peppone), provenienti dagli eserciti americano, inglese, francese, tedesco e italiano. Rigore storico nelle ristrutturazioni, anni di appassionato lavoro resaturativo, la difficile ricerca dei pochi pezzi originali ancora in commercio (quasi esclusivamente su internet) e le trattative con i commercianti soprattutto filippini che producono le copie fedeli. Chi ieri è arrivato a Riva dispensando caramelle, sorrisi e applausi, lo fa perché crede nel messaggio che queste rievocazioni lanciano, e perché è mosso da una vera passione per quegli accadimenti e per i mezzi che li provocarono. Una jeep può costare da 15 a 25 mila euro, dipende dall'anno, dalle condizioni, dalla rarità del modello, ma il valore dei pezzi più rarilievita ulteriormente, come le complicazioni gestionali, visto che pochi possono tenersi in garage un carro armato.
La «Colonna» riparte questa mattina per Costermano e Peschiera. Domani sarà a Verona e Villafranca.