Il Bayern alza la «posta» e non ritorna. Matrimonio con il Trentino verso la fine

di Paolo Liserre

Quella di due estati or sono, era il 2013 per la precisione, potrebbe essere stata decisamente l'ultima del Bayern di Monaco sul Garda Trentino. Era stata la prima in assoluto di Pep Guardiola, capace di far catalizzare sullo squadrone tedesco e di riflesso sul Garda Trentino le attenzioni di tutto il mondo. La prima e quasi sicuramente anche l'ultima. Perché quest'anno scade il contratto triennale e le prospettive più probabili sono due, peraltro orientate entrambe nella stessa direzione.


Al 99% l'accordo di partnership non verrà rinnovato e oltre a questo non è certo che la società bavarese pluricampione di Germania e già sul tetto d'Europa rispetti l'annualità in corso. Ovvero si presenti all'appuntamento con il ritiro estivo di luglio tra Riva e Arco. La conferma ufficiale ancora non c'è ma le indicazioni che arrivano da fonti provinciali e anche locali sono univoche in tal senso. In questi anni l'appeal dello squadrone germanico è cresciuto in misura esponenziale, di pari passo con i successi conseguiti in patria e nel mondo da Ribery e compagni. E con i risultati e l'appeal è cresciuto ovviamente anche il «desiderio» di alcuni Paesi dall'economia forte di agganciare un prodotto che crea ritorno e redditività. Così in questi mesi le offerte non sono mancate e siccome parliamo di soldi e di profitto è stato quantomeno difficile per la massima dirigenza bavarese fare finta di nulla. A Monaco hanno alzato la posta e dalle parti di Piazza Dante hanno capito subito che sarebbero stato quantomeno complicato, se non impossibile, mantenere il marchio Bayern di Monaco legato al Trentino, almeno per quanto riguarda la prima squadra.


A questo dato di fatto, sul quale peraltro ieri è stato impossibile avere una conferma ufficiale da parte dell'assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola, si aggiungono altri elementi che allontanano la possibilià di rivedere sul Garda Trentino lo squadrone di Pep Guardiola. Uno è la crescita dei costi di gestione di una macchina organizzativa complessa, come peraltro hanno dimostrato anche i conti in rosso dell'ormai «fu» Ufficio Eventi di Riva. L'altro è l'inevitabile spending-review su scala provinciale, che impone tagli anche (e forse prima di tutto) a questa voce. Del resto nel maggio scorso, proprio dalle colonne de «L'Adige», era stato lo stesso assessore provinciale al turismo del Patt a mettere in discussione il proseguio dell'esperienza Bayern: ««Del connubio Bayern-Garda Trentino posso solo dire tutto il bene possibile - disse all'epoca l'assessore - E di certo non voglio prevaricare i territori. Dico solo che a parità di spesa possono esserci progetti alternativi decisamente più significativi, anche se mi rendo conto che stiamo parlando di un "mostro sacro" qual'è il Bayern di Monaco».


L'estate scorsa i bavaresi rimasero a casa causa concomitanza coi Mondiali vinti dagli stessi tedeschi. Quest'anno, secondo contratto in scadenza, dovrebbero comunque venire. Ma sino ad oggi la loro presenza non è stata confermata. E a luglio c'è già in programma una tournee in Cina.

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