Monica e il pianoforte Il suo sogno già realtà
Nonostante la giovanissima età può già vantare un curriculum di tutto rispetto. E questo grazie a tanti sacrifici, alla passione messa nello studio e a una buona dose di innato talento. La pianista arcense Monica Maranelli, classe 1995, acclamata dal pubblico nel concerto al Casinò Municipale, che ha tenuto in compagnia della Camerata Musicale "Città di Arco" nell'ambito delle "Domeniche in musica", vanta già numerose esibizioni in Italia e all'estero come solista e in formazioni cameristiche.
É vincitrice di concorsi tra i quali il 1° premio al "Barlassina Young Talents Competition 2013", il 1° premio assoluto e premio speciale "Matilde Rosa Molinari" al Concorso Internazionale Mozart di Quinto Vicentino (2011). Come solista si esibisce con l'Orchestra Filarmonica Mihail Jora di Bacau (Romania), con l'Orchestra del Conservatorio Bonporti di Trento e con la già citata Camerata musicale "Città di Arco". Diplomata con lode presso il Conservatorio "Bonporti" di Riva, ora frequenta il "Master in Music Performance" presso il Conservatorio di Lugano con Anna Kravtchenko.
L'abbiamo intervistata per farci raccontare i sogni e le speranze di una giovane ragazza partita da Arco con l'amore per la musica classica e per il pianoforte. Una grande passione che potrebbe diventare anche un lavoro.
Alla giovanissima età di 19 anni sei una grande promessa del pianoforte. Cosa ha accesso in te questa passione per la musica classica e per lo strumento?
«Ho iniziato all'età 8 anni alla Scuola Musicale di Arco con il maestro Enrico Toccoli, ma la musica è sempre stata la mia più grande passione. Ricordo ancora quel giorno in cui ascoltai per la prima volta il Concerto per pianoforte di Robert Schumann e il grande sogno di suonarlo quando sarei diventata più grande».
Lo studio, anche e soprattutto della musica, richiede tanto impegno e pazienza. Secondo te i giovani della tua età hanno queste virtù?
«Credo che se si è stimolati nel modo giusto e si ha la passione, il tempo e la voglia di studiare non siano difficili da trovare. Tutto sta nel giusto equilibrio tra studio e svago».
E' facile partire da un posto come la "Busa" e tentare di diventare un musicista professionista?
«Sono molto affezionata alla "Busa", perché nonostante sia un luogo piccolo mi ha sempre dato la possibilità di esibirmi. Ma quando si incomincia a crescere sia umanamente che musicalmente è necessario lasciare il proprio "nido" e aprire le porte verso nuovi ambienti».
Che sacrifici comporta questo stile di vita? Hai tempo per famiglia e amore?
«I sacrifici da fare sono tanti, il tempo libero è molto poco, e per riuscire a conciliare tutto c'è bisogno di molta organizzazione».
Quali sono le prospettive per chi, come te, studia al Conservatorio? Come procedono gli studi?
«Attualmente sto frequentando il "Master of Art in Music Performance" presso il Conservatorio della Svizzera Italiana sotto la guida della celebre pianista Anna Kravtchenko. L'ambiente è molto stimolante e mi sta dando molto musicalmente. Le prospettive di crescita sono buone e sono sicura che continuando cosi' potrò diventare una buona musicista».
Qualche domenica fa sei ritornata ad esibirti ad Arco. E' una grande emozione suonare nella propria città?
«Sicuramente l'emozione è stata grandissima. Infatti ritrovare fra il pubblico amici e parenti, e suonare per loro non può che essere una bellissima sensazione. La soddisfazione più grande è stata sicuramente suonare da solista per la prima volta con un'orchestra sinfonica. Tra le bellissime esperienze non posso non citare la Masterclass con il grande pianista Aldo Ciccolini - che ho avuto il piacere di conoscere la scorsa estate a "MusicaRivaFestival" - e i due anni di studio presso l'Accademia Pianistica Internazionale "Incontri con il Maestro" di Imola».
Il ricordo della prima volta che hai suonato in pubblico.
«Ora che ci penso ricordo benissimo quando mi esibivo nei saggi della Scuola Musicale, avrò avuto 9 anni, e vedevo la musica come un gioco».
Prossimi impegni?
«Tanti progetti. Ad aprile suonerò ad Arco il Secondo Concerto per pianoforte ed orchestra di Saint-Säens. Non vedo l'ora».