mozione per eremo
Prosegue la mobilitazione della politica altogardesana e ora anche trentina per scongiurare la modifica della convenzione che finora ha legato la casa di cura Eremo di Arco all'Azienda sanitaria trentina.
Il caso è ormai noto. I tagli ipotizzati per la struttura arcense potrebbero portare ad un ripensamento dell'annunciato ampliamento dell'ospedale e ad una riduzione anche dei posti di lavoro. Per la realtà arcense, in particolare, la ricaduta economica e occupazionale del settore sanitario, sia pubblico che privato, è imponente. Si parla di 500 famiglie in qualche modo legate a questo universo.
Questa mattina 22 consiglieri provinciali (Viola, Baratter, Tonina, Giovanazzi e Civettini i primi firmatari) hanno sottoscritto una mozione "bipartisan" con la quale si chiede alla giunta provinciale di ripensare il rapporto con Eremo e confermare la convenzione vigente in passato.
Il documento potrebbe essere trasformato anche in un ordine del giorno, se necessario. Le firme sono rappresentative di diverse forze politiche presenti in consiglio provinciale, ma non vi sarebbero quelle dei consiglieri Pd, evidentemente in difficoltà visto che il documento chiede di intervenire sulle intenzioni manifestate dall'assessorato proviniciale alla salute, ora governato da Donata Borgonovo Re, in quota democratica.
All'incontro di questa mattina hanno partecipato anche il sindaco Alessandro Betta e il vicesindaco di Arco Stefano Bresciani, chiarendo ancora una volta il pieno sostegno dell'Amministrazione comunale arcense (questa sì a guida Pd) al documento pro-Eremo.