Gelato, tutti lo vogliono veg Aumentano i prezzi dei coni
Una dopo l'altra, ad effetto domino, stanno riaprendo in queste ultime settimane le gelaterie di Riva del Garda. È l'inequivocabile segno che la bella stagione sta ricominciando, anche se le condizioni meteorologiche ogni tanto lo mettono in dubbio. E come ogni nuova stagione che si rispetti, anche questa del 2016 ha il suo tormentone: il gelato vegano.
«Noi ascoltiamo la gente quando dobbiamo pensare alle proposte per la nuova stagione e pare che da un po' di tempo siano diventati tutti vegani ed intolleranti a tutto» svela Tiziano Zanoni , titolare di una delle gelaterie più note in zona, il Flora di viale Rovereto. Più che di una reale esigenza alimentare, Zanoni spiega che quella del gelato «veg» è diventata una moda. Ma proprio perché tale, è giusto rispondere alla domanda crescente con un'offerta adeguata.
«Abbiamo elaborato tre gusti a base di Soia, che piacciono. Ma a chi mi dice che è intollerante al glutine e vuole un gelato rispondo che non dovrebbe nemmeno mettere piede in una gelateria, visto il rischio di contaminazione degli alimenti che esiste. Credo che chi cerca un prodotto che sia il più naturale possibile dovrebbe ragionare sul fatto che la frutta non trattata, per esempio, può essere più buona ma nascondere altri problemi. I prodotti vegani, ad esempio, devono essere lavorati il meno possibile ma questo significa che certi batteri della frutta non possono essere eliminati».
Nuove mode, costi più alti delle materie prime e, di conseguenza, nuovi rialzi: da quest'anno due palline di gelato su un cono costano 2 euro e 50 centesimi, alla gelateria Flora. «Ognuno fa le proprie scelte - commenta Zanoni - per noi che puntiamo sulla qualità è il prezzo giusto. Anche perché non lo modificavamo dal 2001 e spalmati su 14 anni 50 centesimi rappresentano il 2% di aumento. La gente lo ha capito: siamo aperti da un mese e nessuno si è lamentato». «Anche noi abbiamo alzato i prezzi - ammette Matteo Matteotti Mutti dell'Eta Beta di via Disciplini -: 1 euro e 50 per una pallina, 2 euro e 50 per due. Me lo ha consigliato il commercialista, a dir la verità, e comunque in un'incontro che abbiamo avuto la scorsa settimana con alcuni gelatai della zona abbiamo preso questa decisione. C'era chi l'aveva già alzato, chi si adeguerà quest'anno. A chi si lamenta tra i clienti però faccio presente che il confezionato costa anche di più. E non viene fatto artigianalmente».
Mangiare un buon gelato, insomma, quest'anno costerà di più. Anche se rimane la scelta tra tante realtà che lo propongono anche a prezzi inferiori.
Anche in via Disciplini comunque spunteranno i gelati dedicati ai vegani: «Non l'ho mai fatto prima ma quest'anno credo proprio che proporrò anch'io un paio di gusti di fronte a tanta richiesta» aggiunge Matteotti. «È una moda - conferma - perché essere vegani non significa essere malati ed è ben diverso quindi dall'essere celiaci ed intolleranti al latte. Però i colleghi mi dicono che funziona e quindi vorrei proporre delle vaschette di gelato artigianale già pronte, magari da regalare a un amico vegano che non sappiamo come accontentare».
Per sapere se la proposta vegana incontrerà i gusti anche degli affezzionati turisti tedeschi si dovrà aspettare ancora un po'. Per ora resta una prerogativa di clienti locali e turisti italiani.