Riva del Garda, il consiglio «Rafforzare i vigili di quartiere»
Potenziare la figura dei vigili di quartiere. Questa la richiesta del consiglio comunale di Riva del Garda indirizzata al comandante della polizia locale Marco D'Arcangelo, presente in aula giovedì sera a Riva del Garda, per illustrare la situazione attuale della vigilanza sul territorio altogardesano e ledrense.
L'occasione di discutere del comparto sicurezza si è presentata a seguito di una proposta di mozione della Lega, vergata ancora in estate, poi modificata l'altra sera in consiglio e approvata all'unanimità. Con essa, in buona sostanza, si chiede, nei limiti del possibile e delle ristrettezze di bilancio, di puntare sulla figura del vigile di quartiere e sulla presenza capillare degli agenti municipali nei centri urbani.
La figura del vigile di quartiere già esiste, ha spiegato ai consiglieri D'Arcangelo durante l'audizione con la quale ha illustrato alle consigliere e ai consiglieri come sono impiegati i 49 agenti in forza alla polizia locale, ai quali se ne aggiungono una decina di stagionali.
D'Arcangelo ha parlato con chiarezza ricordando che la sua presenza al comando delle forze dei vigili urbani risale soltanto a qualche mese fa e che intanto ha avuto modo di studiare tutta la situazione altogardesana e di ascoltare il territorio. Il piano di riorganizzazione della polizia locale è in corso di redazione e comunque, ha spiegato D'Arcangelo, è un processo lungo e che va condiviso passo passo.
Attualmente ci sono due o tre vigili di quartiere (e per quartiere si intendono per Riva del Garda le varie frazioni, centro storico, Sant'Alessandro, Campi e così via) che operano già nelle varie zone ruotando a ore.
Servirebbero finanziamenti maggiori e magari qualche assunzione in più ma in tempi di magra non è possibile e così è stato cassato il primo punto dei due proposti dalla Lega di Grazioli e Zambotti, ossia di dedicare maggiori contributi al comprato. Bisogna perciò ripensare a una riorganizzazione generale dell'organico con nuovi compiti e nuovi ruoli, cosa che il comandante ha riferito essere già in corso e che, grazie allo sprone del consiglio, continuerà con ancora maggiore convinzione. Il piano verrà presentato ai sindaci e poi continuamente aggiornato e migliorato «perché - ha detto D'Arcangelo - si tratta di un processo continuo».
Il consiglio ha poi sancito quanto era già accaduto nei fatti, ossia l'incorporazione del corpo dei vigili del fuoco volontari di Nago Torbole in quello di Riva del Garda. Il gruppo di Nago Torbole è infatti talmente esiguo che non riesce più a garantire il servizio in maniera adeguata alle esigenze minime. Motivo per cui ora i pompieri di Nago Torbole, rimasti peraltro da alcuni mesi anche senza sede (che era collocata nell'ex dependance della Pavese, abbattuta) faranno capo ai colleghi di Riva del Garda.