Addio a Laura Ferroni Scomparsa a 45 anni
Cuore generoso fino alla fine: quel nome scritto nella neve. Il saluto del fratello Matteo e della piccola Elisa
È stato sulle note di «Ogni volta» di Antonello Venditti che, inginocchiandosi dietro il feretro che conteneva la salma della sorella Laura, Matteo Ferroni ha salutato la sorella per l’ultima, interminabile volta. Il papà Sesto, la mamma Nadia, la figlioletta Elisa col papà Stefano in chiesa stavano ancora ricevendo il conforto di tutti coloro i quali si sono stretti attorno per il dolore che li ha colpiti.
Una funzione iniziata dopo il Santo Rosario, quando la colonna della gente accorsa a salutare la giovane commessa scomparsa era ancora lunghissima, fermata proprio per iniziare la cerimonia funebre e concedere ai familiari un momento di comprensibile raccoglimento. A officiare don Luigi, già parroco della popolosa frazione rivana fino all’anno scorso, al quale la famiglia era ben nota.
«Non sia turbato il vostro cuore - ha detto nell’omelia il decano, citando Gesù che parlava agli Apostoli nel Vangelo di Giovanni - ma abbiate fede in Dio e fede in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti, vado a prepararne uno per voi, poi ritornerò e vi porterò con me perché nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
Il sacerdote ha poi proseguito rivolgendosi alla famiglia e ai presenti, affermando che quando ci si trova a dover salutare un congiunto è sempre difficile trovare le parole.
«Che si può dire - ha proseguito - di una vita stroncata nel pieno delle sue forze, di una famiglia affranta, del cuore generoso fino alla fine di Laura, che ha donato le cornee in un ultimo, fortissimo desiderio per il prossimo. Perché - si è chiesto il sacerdote - accade? Non abbiamo la risposta se non nella parola di Dio. Per il credente questa non è una tragedia, bensì l’arrivo nella Sua casa, e arrivare a Dio è la mèta. Noi apparteniamo al Signore, in vita e nella morte, ecco, dunque, che tutto questo ha un senso. Non vi turbi lo smarrimento, perché Dio vi chiede di capire e accettare anche questo grande dolore, affinché siate confortati da Laura che ora vive in lui».
Parole che solo la fede può aiutare a capire un dolore immenso, quello della perdita di una vita ancora giovane, di una figlia, di una mamma per la piccola Elisa che a tredici anni solo il Signore sa quanto ha bisogno della sua mamma.
La perdita di una sorella alla quale Matteo era attaccatissimo, tanto da scrivere il suo nome nella notte tra la neve che cadeva copiosa a causa del dolore non l’ha lasciato dormire.
Tantissima gente ha partecipato alle esequie, recandosi in chiesa almeno un’ora prima della cerimonia per stringersi ai genitori, al fratello, alla figlia accanto al feretro di Laura ricoperto di fiori.
Tanti, come tante sono state le lacrime versate da amici, amiche, parenti e tutti quelli che nel suo sorriso trovavano sempre gioia e felicità. Perché Laura era sempre così, altruista, generosa, brava, affabile, amica di tutto e di tutti. La comunità intera ha perso un pezzo importante, insostituibile.