Conferenza e corso sul linguaggio dei segni

di Elena Piva

Quando il mondo del silenzio e il mondo del suono si uniscono, si instaura un legame straordinario. L’intento di rinforzare questa connessione ha spinto l’Ente nazionale dei sordi di Trento e l’associazione Prisma onlus, a organizzare una serata informativa sulla sordità e sulla lingua dei segni italiana (Lis) venerdì 12 gennaio alle 20.15, a Villa Althamer in via Caproni Maini 24, ad Arco. «Lo Sguardo che Ascolta» è il titolo scelto per la serata e contiene in sé un grande significato: non c’è persona migliore di chi riesce ad ascoltare con la forza di uno sguardo. Le persone affette da sordità utilizzano gli altri quattro sensi per cogliere i rumori, i quali fungono da campanelli d’allarme e permettono di interagire con l’ambiente circostante. Se è possibile percepire le vibrazioni più chiare grazie alle protesi uditive, la comunicazione con la gente avviene tramite la lettura labiale altrui o l’utilizzo della lingua dei segni. Questa linguaggio è considerato a tutti gli effetti una lingua, anche se in Italia non è valutata come tale dalla legge. La Lis consente alla persona di esternare le proprie emozioni, facendosi conoscere in totale libertà. Ogni segno corrisponde a un simbolo, a una metafora o a un’immagine capace di descrivere una situazione e un’azione quotidiana. Imparare questa lingua è un’occasione per avvicinarsi al modo di vivere di una persona sorda. L’Ens avvia un nuovo corso di sensibilizzazione per l’apprendimento della Lis, che sarà illustrato nel corso della serata. Info: corsilistrento@gmail.com.

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