Cartiere Fedrigoni, la palla al governo

A poco meno di un mese dalla firma del preliminare col quale il Gruppo Fedrigoni passa di mano per finire in quelle del fondo americano Bain Capital, le organizzazioni sindacali a livello nazionale chiedono un incontro urgente al ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda per «dipanare le crescenti preoccupazioni di centinaia di famiglie di lavoratori e avere una maggiore conoscenza dei destini industriali e societari di questo importante gruppo industriale italiano».
La richiesta di un confronto urgente col governo, seppur a fine legislatura, è stata inviata nella giornata di ieri e porta le firme delle segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. «Tra l’altro - osservano i rappresentanti dei lavoratori - in questi mesi c’è stata la perdita di due importanti commesse di stampa di carta moneta da parte dell’India e della Bce, perdita che ha già messo a repentaglio i livelli occupazioni del Gruppo», seppur, almeno per il momento e ci si augura anche in futuro, nelle realtà che operano in Trentino, a Riva e Arco.
Nella nostra provincia gli occupati sotto il marchio «Fedrigoni» sono fino ad oggi oltre 500. «Le organizzazioni territoriali di Uilcom Uil, Slc Cgil e Fistel Cisl - aggiunge Alan Tancredi, segretario della Uilcom Uil - saranno impegnate in un confronto che avendo dimensioni oltre i confini provinciali non sarà semplice. Prioritario sarà un piano di investimenti e uno sviluppo occupazionale che dovrà avere anche il coinvolgimento dell’assessorato provinciale all’Industria. L’incontro richiesto dalle segreterie nazionali - aggiunge Tancredi - è più che opportuno perchè la preoccupazione di lavoratori e lavoratrici del Gruppo Fedrigoni ad Arco e Varone e della controllata Arconvert è reale in quanto sarà fondamentale e prioritario avere risposte sul piano industriale che verrà deciso da fondo statunitense Bain Capital, sulle strategie di sviluppo nelle diverse regioni in quanto ad oggi Fedrigoni è presente in Trentino, Veneto, Marche, Umbria e Lombardia».

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