Don Confalonieri tra gli aborigeni
Una serata per conoscere la personalità e le opere di un grande rivano non ricordato come l’insigne missionario, attivo in Australia a metà dell’Ottocento, di certo meriterebbe: l’appuntamento viene proposto dal circolo culturale “Mazzolari” di S. Alessandro che ha organizzato per lunedì 5 marzo, alle ore 20.30 presso la sala parrocchiale, un incontro pubblico con il professor Rolando Pizzini, autore di pubblicazioni e appassionato studioso di don Confalonieri.
Il professor Pizzini, insegnante al liceo «Prati» di Trento, nel luglio scorso è stato invitato in Australia per partecipare come relatore ad un convegno internazionale svoltosi nella Library del Parlamento di Darwin, incentrato sulla figura di don Confalonieri missionario nato a Riva del Garda il 22 giugno del 1813 e recatosi fra i nativi del continente australiano nel 1846.
Dieci anni di faticose ricerche, collaborazioni studi e confronti da parte del professor Pizzini hanno prodotto un riconoscimento ed un interesse significativo per quanto fatto, a metà dell’Ottocento, nell’estremo nord dell’Australia, da Angelo Confalonieri il quale si immerse talmente fra gli aborigeni da riuscire a scrivere una pagina importante della Chiesa, dell’Australia e del Trentino.
Confalonieri, come ricorda Pizzini, in Australia scelse di vivere a Cobourg Peninsula con i nativi, in una natura selvaggia, assistendoli ed entrando in relazione con loro adottando uno stile di vita estremamente duro per un europeo. Si integrò a tal punto da essere chiamato Nagoyo (padre). Egli a differenza i molti altri, fu quindi disponibile a mutar “pelle” e metodi di evangelizzazione. Era una personalità determinata, ostinata, abile nella comunicazione e nella capacità empatica, ma pure atleta dell’estremo, linguista, medico, pacificato di ostilità tra nativi rivali ed educatore. Era infine e soprattutto un prete che visse con gli Aborigeni immergendosi nella loro vita e camminando con i loro passi. Decise in solitudine e senza mezzi di vivere con e per gli ultimi di quel tempo: gli aborigeni australiani, considerati, nei salotti europei, esseri subumani. Don Confalonieri seppe convivere e superare giudizi e pregiudizi per giungere, con la forza della fede al cuore dell’essere umano.
Riva del Garda ha inteso ricordare l’insigne figura di don Angelo Confalonieri intitolandogli una via nella zona del “Rest de fer” al Brione.