Sentiero dei contrabbandieri, la Sat frena
L’idea di trasformare il sentiero alpinistico «Massimiliamo Torti» (conosciuto da alcuni come sentiero dei contrabbandieri, più comunemente noto col nome di Tracciolino) in una via ferrata ad alta frequentazione, un po’ come le Bocchette nelle Dolomiti di Brenta, ha più di un decennio di vita ma in questi giorni il presidente di Garda Trentino spa Marco Benedetti l’ha rilanciata con forza in occasione dell’incontro con tutte le autorità locali per annunciare la riapertura della Ponale. Secondo Benedetti la valorizzazione del Tracciolino farebbe fare un importantissimo salto di qualità all’offerta turistica gardesana. Una posizione che ha incassato subito il «no» del Comune di Riva, per voce dell’assessore Alessio Zanoni secondo il quale «la Rocchetta è un sistema che va protetto e non implementato e sfruttato ulteriormente».
Freddezza arriva anche dai vertici della Sat di Riva che non esprime un «no» aprioristico ma sottolinea, attraverso il proprio presidente <+nero>Giorgio Galas<+testo>, una serie di forti criticità. «Di sicuro - sottolinea Galas - non c’è da parte nostra la disponibilità ad accollarci un’eventuale gestione. Vi sono notevoli problemi di sicurezza, è un percorso impegnativo e difficile tecnicamente, sotto quelle pareti passa la Gardesana Occidentale e in futuro ci passerà anche la Ciclabile del Garda. Chi si assume la responsabilità se succede qualcosa o se un sasso raggiunge strada o ciclabile? Dopodiché se Garda Trentino spa crede fermamente in questo progetto - conclude il presidente della Sat - che attivi un tavolo di confronto anche con le amministrazioni interessate, Riva e Ledro. Noi ci saremo a dire la nostra».