Garda, regate più sicure grazie alla Croce Rossa
Sono tornati a casa loro, con l’emozione di 4 giorni di gara, gli oltre 1400 giovani velisti che la settimana scorsa hanno agonisticamente invaso le acque dell’Alto Garda per contendersi i trofei del 36° Meeting del Garda, organizzato dalla Fraglia Vela Riva.
La capacità organizzativa, la bravura dei partecipanti, il meteo e anche un pizzico di fortuna hanno permesso che tutto si sia svolto senza incidenti gravi, soprattutto a quanti erano in balia del vento e delle acque fredde del lago.
A tutelare la loro incolumità, durante le gare in acqua e lo svago a terra, una convenzione siglata tra l’organizzatore dell’evento e il Comitato di Trento della Croce rossa italiana.
L’accordo, valido per questo e tutti gli altri eventi velici in programma per il 2018, garantisce tutti i soccorsi primari di superficie per i velisti e le persone coinvolte durante le regate organizzate sul Garda.
A vigilare sui partecipanti dunque, non solo ambulanze e soccorritori pronti ad intervenire in caso di bisogno a terra, ma anche mezzi nautici di soccorso sanitario come una moderna idroambulanza dotata di radio nautica, ecoscandaglio, radar cartografico, toboga elitrasportabile, ossigeno, defibrillatore, e attrezzatura sanitaria per soccorso avanzato.
Alla guida di questo innovativo mezzo, uno tra i tanti messi a disposizione per il soccorso in acqua, gli «operatori polivalenti di salvataggio in acqua» della Croce rossa italiana addestrati ad individuare e gestire qualsiasi criticità. Un lavoro per gli operatori di Croce rossa ancora più impegnativo ma questo corpo ha dimostrato di possedere una preparazione ineccepibile e all’altezza di un evento sportivo da guinness, facendo sentire tutti i partecipanti alle gare sicuri a terra e più sicuri in acqua.
Ma se qualcuno si fosse fatto male? Sarebbe scattato il nuovo “protocollo di sicurezza assistenza regate”, firmato pochi giorni prima della manifestazione da Giancarlo Mirandola, presidente della Fraglia, e Claudio Spadaro, presidente del Comitato di Trento della Croce rossa italiana.
Tale accordo prevede l’azione immediata dell’idroambulanza degli operatori a supporto della manifestazione. Questi si coordineranno, dopo la valutazione dell’infortunato, con la «centrale unica delle emergenze» per decidere come e dove portare il paziente per accertamenti. La vittima dell’incidente o del malore sarebbe recuperata, immobilizzata e portata a bordo dell’imbarcazione degli OPSA per essere poi condotta velocemente e in tutta sicurezza a riva dove ad attenderla ci sarebbe un’ambulanza della Croce rossa, a disposizione per garantire assistenza a terra e trasportare il ferito in pronto soccorso. Se le condizioni della persona fossero valutate troppo gravi, il paziente potrebbe essere recuperato direttamente dall’elisoccorso tramite il toboga elitrasportabile a bordo dell’idroambulanza.
Questo protocollo è il primo del suo genere sulle sponde trentine del Garda e testimonia un’assoluta attenzione sul tema della sicurezza.