Il sindaco di Riva spiega perché un nuovo supermercato in viale Trento
«Attacchi confusi e decontestualizzati». Così la giunta Mosaner replica con una lunga nota alle polemiche scatenatesi all’indomani della notizia dell’apertura di un nuovo grande supermercato tra viale Trento, via Maria Teresa d’Austria e via Deledda, a cavallo tra Rione Degasperi e Rione 2 Giugno, tra le zone più popolate di Riva. Dalla Cgil alla Lega senza dimenticare due ex amministratori con ruoli di primo piano all’interno di Coop Alto Garda (Giovanni Santoni e Franco Bertoldi) tutti hanno criticato la decisione del Comune di dare il via libera all’operazione e firmare la relativa convenzione che autorizza l’intervento.
«Le tesi esposte - sottolineano da Palazzo Pretorio - tendono a far passare l’idea che la realizzazione del previsto supermercato sarebbe una scelta del sindaco o della giunta. La funzione di indirizzo urbanistico e di governo del territorio è svolta dall’amministrazione per mezzo degli strumenti urbanistici che le competono, in particolare il Prg, che è redatto e approvato dal consiglio comunale, nel quale siedono tutte le forze politiche, in rappresentanza della cittadinanza nel suo complesso, le quali stabiliscono una serie di regole generali pensate nell’interesse della collettività. Per quanto riguarda la materia del commercio, la Provincia ha disciplinato la programmazione urbanistica del settore a decorrere dall’entrata in vigore della LP 8 maggio 2000 n. 4, via via modificata e integrata con svariate leggi, regolamenti e criteri, gli ultimi ancora nell’anno in corso. I Comuni e le Comunità di Valle nel tempo hanno dovuto obbligatoriamente adeguare la propria strumentazione urbanistica a tale disciplina. Nelle varie modifiche della disciplina dell’attività commerciale, l’articolo 3 della legge provinciale 30 luglio 2010 dispone che “s’intende per medie strutture di vendita gli esercizi di vendita al dettaglio aventi superficie di vendita superiore a 150 metri quadrati e fino a 1500 metri quadrati nei Comuni con popolazione residente superiore a 10 mila abitanti”. Pertanto - prosegue l’amministrazione comunale - nel momento in cui un soggetto si attiva per costruire un edificio, compito dell’amministrazione è verificare che il progetto sottoposto al vaglio degli uffici comunali sia coerente con le norme. In questo caso trattandosi di 811 metri quadrati, circa la metà del limite di legge, non sono previste autorizzazioni di alcun tipo da parte dell’amministrazione comunale. Già nel 2009 la giunta approvò un atto relativo alla realizzazione di opere di urbanizzazione e venne rilasciata concessione edilizia alle società Zaffiro Srl e Opale Srl per la realizzazione di un nuovo edificio residenziale su tre piani fuori terra costituito da 20 alloggi, due negozi al piano terra e relativa autorimessa interrata, previa demolizione di due edifici preesistenti. Il progetto non fu poi realizzato a causa delle note vicende che hanno colpito le due società».
«Il Comune - precisa ancora la nota del sindaco Mosaner e della giunta - non può che applicare la normativa provinciale in materia di commercio, frutto di una precisa volontà del legislatore di semplificare e liberalizzare l’insediamento di attività economiche sul territorio. Tali scelte possono anche non piacere, tuttavia fino a che le norme non vengono cambiate il Comune le deve rispettare, e certo non ha la facoltà di scegliere se applicarle o meno.
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L’area di circa 2.500 metri quadrati è di proprietà della società «Bortolotti Costruzioni srl» che realizzerà l’immobile: un edificio con piano interrato, piano terra e primo piano, alto 9 metri, con accesso alla nuova realtà commerciale da viale Trento e uscita su via Deledda. 80 i posti auto in dotazione. Verrà realizzato quale onere di urbanizzazione primaria anche un nuovo marciapiedi sul fronte nord di via Maria Teresa d’Austria.