Pensionati truffati on line, 13 denunce
Speravano di incassare qualche soldo mettendo in vendita online alcuni oggetti che non usavano più: un set da giardino, gli pneumatici, un gommone. E devono aver pensato anche che era più semplice del previsto quando, poco dopo l'inserzione, un acquirente molto interessato li ha contattati. Ma l'illusione è durata poco, giusto il tempo di capire che invece di incassare i soldi pattuiti li avevano accreditati sulla postepay di quell'uomo che li aveva raggirati al telefono.
È così che dallo scorso mese di ottobre ben diciotto cittadini del Basso Sarca, tra i 51 ed i 78 anni, hanno perso somme che vanno dai 600 ai 5.380 euro.
In molti casi si tratta di pensionati che hanno poca dimistichezza con la rete. Ma non sempre è così: tra le vittime di queste truffe infatti c'è perfino un ex direttore di banca e questo spiega quanto sono abili i malintenzionati in questi casi.
Ma stavolta non la faranno franca, perché chi ha scoperto di essere truffato si è rivolto ai carabinieri della stazione di Arco e dopo alcuni mesi d'indagine i militari hanno denunciato tredici persone per truffa. Non stiamo parlando di una «banda», ma di battitori liberi. I carabinieri sono arrivati a loro, rintracciandoli in diverse zone del nord Italia, grazie alla collaborazione di Banco poste. Tutte le carte utilizzate per incassare i soldi delle truffe infatti erano «postepay evolution». In tutti i casi le vittime dopo aver postato le proprie inserzioni di vendita su piattaforme virtuali dedicate agli annunci economici (siti come www.subito.it, www.bacheca.it o altri, estranei ai fatti) sono state contattate telefonicamente da persone interessate. Dopo qualche domanda «di rito» sui prodotti, i potenziali acquirenti si mostravano molto interessati ed accettavano il prezzo di vendita senza contrattare. Invitavano però i venditori a recarsi presso un Atm delle poste (sportello automatico, postamat di viale delle Monache ad Arco) spiegando loro come fare per per ottenere immediatamente il denaro. Ed è qui che hanno messo in campo le loro miglior doti persuasive perché sono riuscite a convincere le persone ad inserire il proprio bancomat o carta credito e caricare i diversi imposti sulla loro postepay. Rimanevano in contatto telefonico tutto il tempo, per poi far perdere le loro tracce una volta completata la truffa. Alla spedizione, poi, spiegavano che avrebbero provveduto loro con un corriere di fiducia.
I carabinieri invitano alla massima attenzione di fronte alla richiesta di ottenere del denaro inserendo la propria carta e digitando il codice Pin: con questa operazione non si ottiene l'accredito di denaro ma si autorizza una transazione finanziaria.