«Ad Arco è in arrivo un ecomostro», comitati e associazioni insorgono contro i progetti su Villa Angerer
«Ci sarà una colata di cemento di 17 mila metri cubi, tutti nuovi ad Arco. Raddoppieranno i volumi di Villa Angerer. È un nuovo caso Argentina».
I progetti su Villa Angerer o ex Sanaclero non piacciono a comitati e associazioni che si battono per l’ambiente. Per capirsi è come costruire 17 nuove palazzine a tre piani, di quelle residenziali delle periferie di Arco - dieci metri per dieci e dieci di altezza - o come un palazzone più o meno grande come il compendio ex Argentina. 17 mila metri cubi tutti nuovi, oltre alla splendida villa Angerer e parco, che verranno stravolti per lasciare spazio a un hotel 5 stelle, «il più grande, forse, di tutto il Trentino».
Chiamano a raccolta la cittadinanza che «ha ancora a cuore le cose belle di Arco» e i consiglieri comunali che dovranno votare l’«Accordo tra Comune, privati e Provincia»: sono i comitati Sviluppo sostenibile, Salvaguardia olivaia; Wwf, Italia nostra e Rotte Inverse.
«Rischiamo che ad Arco venga realizzato a breve un altro ecomostro - si legge sulla pagina Facebook Salviamoarco - sfregiando per sempre uno degli edifici storici della città. Questa volta perderemo l’ex Sanaclero-Villa Angerer e quell’angolino di Eden nella periferia di Arco vicino all’Eremo. Questa volta serve che gli arcensi e gli amanti dell’Alto Garda mostrino il loro orgoglio e l’amore per questo territorio altrimenti se ne pentiranno per sempre. Dobbiamo fermare l’amministrazione comunale, e convincerla che si può valorizzare quel luogo di rara bellezza anche senza cancellarne completamente la sua storia. Il 6, 20 e 26 ottobre saremo in piazza ad Arco per fornire maggiori informazioni».
«Un altro sfregio annunciato» dice il comunicato stampa delle 5 associazioni. «Dismessa la sua funzione di sanatorio, il complesso Villa Angerer è passato in proprietà alla Provincia di Trento grazie alla riforma della sanità degli anni Settanta ed è rimasto praticamente dimenticato dalle istituzioni, ma non dalla popolazione che, nel 2014, è riuscita a farlo entrare nella lista dei Luoghi del Cuore del Fai con più di 3.000 voti. Qualche timido progetto - ricordano i comitati Sviluppo sostenibile, Salvaguardia olivaia; Wwf, Italia nostra e Rotte Inverse - è stato avanzato nel corso degli anni: sede centrale dello scoutismo mondiale, centro polivalente, residenza per anziani, struttura scolastica o di livello universitario, struttura di ricerca. Nessuna di queste idee è stata davvero esplorata nelle sue potenzialità. Finché è arrivata la proposta di un gruppo di imprenditori, almeno così è stata presentata lo scorso anno durante una visita illustrativa ai consiglieri e alla popolazione, che ha acceso gli entusiasmi della giunta comunale arcense e di quella provinciale che poco tempo fa hanno intensificato la loro collaborazione arrivando ad agosto alla stesura dell’accordo che, firmato da sindaco e presidente della Provincia, costituirà variante urbanistica».
Tale intesa prevede il cambio di destinazione urbanistica del complesso da “funzione pubblica” a “funzione ricettivo-alberghiera” con il risanamento di Villa Angerer e la ristrutturazione dell’ex sanatorio, «e - spiegano - con l’abnorme previsione di nuovi volumi per una cubatura maggiore dell’esistente, il tutto a sacrificio dell’amenità del luogo, del parco, della viabilità e del paesaggio. Una struttura enorme sta per essere calata tra Vigne e Chiarano. Guardando le tavole grafiche della situazione attuale e di quella post-variante, il consumo di suolo è davvero evidente e sproporzionato rispetto all’estensione totale del parco. Ma tutto ciò risponde allo scopo perseguito dalla Provincia e sostenuto convintamente dalla giunta comunale, di “valorizzazione” del grande volume, inteso solo in minima parte come un recupero del valore storico-artistico-paesaggistico, ma molto più probabilmente come mero “far cassa”».
Per inciso la giunta provinciale è a guida leghista mentre Arco è amministrata dal centrosinistra autonomista.
«L’accordo urbanistico non specifica se il bene sarà ceduto o concesso in comodato al miglior offerente privato che lo farà diventare l’hotel a 5 stelle più grande, per dimensioni forse dell’intero Trentino».
Infine un appello alla cittadinanza e ai consiglieri: «Siamo ancora in tempo per mantenere questo luogo testimone dello splendore dell’epoca del Kurort e oasi di pace e bellezza, possibilmente in mano pubblica. Ma soprattutto si eviti lo stravolgimento della zona che sarà inevitabile se la variante urbanistica verrà ratificata dal consiglio comunale. Se così fosse si potranno realizzare nuovi volumi pari a una superficie utile netta di 4300 metri quadri (l’equivalente di circa 17.200 metri cubi a cui si aggiungeranno circa 800 metri cubi per edificio, quali bonus energetici), giusto per tradurre il tutto si tratta di una nuova volumetria pari all’attuale ex Argentina, a cui si aggiungeranno gli immensi parcheggi ancorché interrati e la una viabilità a dir poco caotica vista l’ubicazione. Tutto sarà inevitabilmente stravolto. Possibile che la storia recente non abbia insegnato nulla?».
Quindi la richiesta ai consiglieri comunali di «pensarci bene, è la vostra occasione per un atto di coraggio, per un’inversione di rotta rispetto a progetti a breve termine, per un impegno concreto a lasciare in eredità ai giovani più verde e meno cemento».
***
LA STORIA
Villa Angerer e parco vennero costruiti nel 1873 da Giovanni Angerer, facoltoso esponente della borghesia di Innsbruck. Angerer acquistò i terreni a Vigne, in località Olivè; edificò la splendida villa con forme e decorazioni in stile romantico e un’imponente scalinata. Di notevole pregio l’ampio parco, circa 30.000 metri quadri, con piante rare ed esotiche ormai secolari: vi trovano dimora alberi della canfora, cipressi e i cedri (sia del Libano, sia dell’Atlante, sia dell’Himalaya), camelie, cameciparis, magnolie e anche una imponentequercia da sughero e un eucalipto monumentale. Dismessa la sua funzione di sanatorio, nel 1983, con la riforma sanitaria nazionale, parco e villa passarono alla Provincia, ora proprietà di Patrimonio del Trentino spa
***
IL PRECEDENTE
È «IL» precedente. Non a caso i comitati per l’ambiente, per fare capire cosa c’è in ballo per la splendida villa Angerer e l’annesso parco, ricordano lo sfregio inflitto all’olivaia, al paesaggio e alla comunità con l’ex sanatorio Argentina. Il 22 novembre 2013 centinaia di persone protestarono contro quello scempio a una storica riunione indetta dal comitato Salvaguardia dell’olivaia. Il vecchio palazzo di fine Ottocento fu demolito e al suo posto un’enorme colata di cemento creò decine di appartamenti. Nessuno tra i partiti, sindaci e assessori dell’epoca hanno mai avuto il coraggio di assumersene la paternità, lasciando lo sfregio in eredità a tutti.