Ciclovia del Garda, albergatori e commercianti in campo: «Quel tracciato è da rivedere»
Le associazioni di categoria puntano i riflettori sui punti deboli del progetto messo a punto dalla Regione Lombardia: sicurezza per i ciclisti, impatto ambientale, conseguenze economiche negative
LAGO DI GARDA. Rischi concreti per i ciclisti, la cui sicurezza non sarebbe garantita; conseguenze prevedibilmente negative su traffico e circolazione; un impatto economico negativo tutt’altro che trascurabile, e, infine, un vero e proprio sfregio ambientale ai danni del lago. Albergatori e commercianti scendono in campo contro il tracciato della ciclovia del Garda nel tratto occidentale tra Salò e Gardone Riviera. Un progetto messo a punto dalla regione Lombardia.
Lo hanno fatto concretamente inviando una richiesta ai sindaci dei due paesi e alla Comunità del Garda. A metterci la faccia sono stati Davide Sari, presidente del consorzio albergatori Carg, e Andrea Maggioni, presidente dell’associazione di commercianti Salò Promotion. Albergatori e commercianti non contestano l’importanza dell’investimento nella ciclabile («sia il consorzio che l’associazione sono favorevoli a qualsiasi iniziativa di valorizzazione turistica del territorio»), ma puntano l’indice contro le debolezze del tracciato.
«Le nostre osservazioni a riguardo della ciclovia - spiegano Sari e Maggioni - si raggruppano in tre diverse categorie: la prima, nonché più rilevante, riguarda la sicurezza e la viabilità, la seconda l’impatto paesaggistico e la terza considerazioni di impatto economico».
«Il progetto attuale - continuano le associazioni di categoria - prevede lo sviluppo della ciclovia all’interno di centri storici e lungo la “nota” Strada statale 45bis». In quel tratto sono stati individuati «attraversamenti della Ss 45 bis – almeno 7 volte – nel tratto che va da Salò fino a Toscolano Maderno. Come evidenziato nella relazione tecnica, la Ss 45 bis – oltre ad essere palesemente inadeguata – è ad alto transito e ogni anno sono davvero molti gli incidenti che si verificano a causa delle code, della forte velocità e infine del transito contestuale di bici, auto e mezzi a due ruote».
Non basta: sul percorso ci sono anche «attraversamenti di numerose strade comunali che si intersecano con la Ss 45 bis. Soprattutto nel tratto di Barbarano ed in quello di Gardone Riviera dove è già in essere una passeggiata ciclopedonale protagonista di spiacevoli incidenti tra ciclisti ed auto obbligate ad attraversare la ciclopedonale per raggiungere i diversi punti dell’abitato».
Albergatori e commercianti sottolineano inoltre la «presenza di tratti ibridi, di estrema pericolosità, in cui la ciclabile in progetto transiterà direttamente sulla Ss 45 bis. Questo costringe le auto al sorpasso delle bici, o nel rispetto del nuovo codice della strada a dare precedenza alle bici, contribuendo così al peggioramento della attuale viabilità già al collasso».
Ci sono poi i «restringimenti della Ss 45 bis in alcuni tratti per creare lo spazio alla ciclabile con ulteriori aggravi alla viabilità che attualmente vede il transito di mezzi pesanti come camion e pullman di linea e turistici» e «numerosi passaggi nei centri storici che, oltre alla evidente segnaletica orizzontale della ciclovia su superfici di pregio, incrementerebbero la commistione tra ciclisti e pedoni creando ulteriori intralci», dato che «il percorso previsto all’interno del centro storico sia di Salò sia di Gardone Riviera porterà un inevitabile disagio alle due Città, in quanto i ciclisti o i gruppi di ciclisti dovranno attraversare le piazze e le vie più frequentate e affollate. Basti pensare che una porzione della predetta ciclovia attraverserà la Piazza Vittorio Emanuele II e la Via San Carlo entrambe a Salò: luoghi dediti allo shopping e con un parziale traffico di autovetture».
A preoccupare consorzio e associazione è anche la «rimozione di numerosi posti auto in tutto il tragitto che interessa i due Comuni di Salò e Gardone Riviera (secondo una stima più di 50 stalli saranno eliminati)».
C’è poi la questione, non meno importante, della tutela del paesaggio. Le associazioni di categoria sono «sorprese di come questa tutela verrebbe improvvisamente e inspiegabilmente a mancare: la costruzione della ciclovia prevede nell’attuale progetto la rimozione del verde (numerosissime aiuole e piante “definite “non di pregio”) contribuendo ad un ulteriore cementificazione e uso di suolo. Si andrebbe per lunghi tratti a creare quindi una continuità tra la ciclopedonale e la strada statale poiché separate da una sola ringhiera».
«La proposta della costruzione di una passerella a lago sulle sponde del comune di Gardone Riviera, nel tratto di Fasano, comporta - insistono Sari e Maggioni - un innegabile sfregio per il paesaggio da sempre caratterizzato da edifici fronte lago che rispettano criteri estetici ancora più stringenti rispetto al resto del territorio».
E ancora: «il tratto della ciclovia in Salò attraverserà la cosiddetta “Fossa” (Piazza Vittorio Emanuele II) luogo in cui è stato recentemente attuato un brillante progetto di rigenerazione urbana con la posa di marmo e granito su tutta la piazza, materiale sostanzialmente inadeguato e potenzialmente pericoloso per una ciclovia».
Per quanto riguarda l’impatto economico negativo dell’opera così come è stata presentata, i presidenti di Carg e Salò Promotion sottolineano i potenziali «danni economici non solo derivanti dalla perdita di canoni demaniali ma anche dalla perdita della privacy per diverse strutture a lago». In particolare «l’esproprio dell’esistente pontile e passaggio a lago davanti all’attività Villa Paradiso, unica attività turistica ricettiva aperta durante tutto l’anno che ospita clienti di fama mondiale, vedrebbe intaccata la propria attrattività a causa della mancanza di privacy con ricadute economico occupazionali per gli oltre 75 tra dipendenti e collaboratori attualmente occupati».
«Riteniamo - concludono Sari e Maggioni - che il tracciato debba essere rivisto in considerazione della peculiarità del nostro territorio. Siamo favorevoli allo sviluppo del cicloturismo e lo consideriamo una risorsa da valorizzare. L’esistente percorso della “Bassa Via del Garda”, che necessita di un urgente manutenzione, potrebbe fungere da traccia per un percorso ciclabile di media collina».