Addio a don Dario Torboli, una vita trascorsa in missione nell’amata terra brasiliana
Lunedì 20 marzo sono stati celebrati i funerali a Portalegre, dove ha deciso di riposare: la cerimonia è stata officiata dal vescovo trentino di Mossorò, don Mariano Manzana. Partì per il Sudamerica 53 anni fa, aveva 92 anni
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MASSONE. L’amore per la terra natìa, dove aveva lasciato gli affetti familiari e tanti amici, e quello per la terra della sua missione, il Brasile conosciuto 53 anni fa e non più lasciato. La notizia della morte di don Dario Torboli, 92 anni, è giunta lunedì 20 marzo da quella terra lontana ed amata, dove per oltre mezzo secolo ha fatto del bene cambiando la vita a intere generazioni di brasiliani nei villaggi della vasta parrocchia di cui si occupava.
Solo una piccola parte del grande paese sudamericano, ma che misurava 940 chilometri quadrati nella parte nord-est del Brasile. Da Portalegre, epicentro della sua attività di missionario, sono arrivate anche le foto del funerale nella chiesa parrocchiale che don Dario ha fatto vivere per decenni. Una cerimonia svoltasi nel pomeriggio di lunedì e officiata dal vescovo trentino di Mossorò, don Mariano Manzana, di fronte a molti fedeli che hanno così voluto salutare don Dario e tributargli il giusto omaggio per il suo impegno religioso, missionario e civile.
A piangerlo è anche la Chiesa trentina, che ne ha ricordato oltre che il lungo impegno in Sudamerica anche i molti incarichi cui ha fatto fronte prima di iniziare l'avventura missionaria in Brasile. Don Dario Torboli era nato a Massone di Arco nel 1930, l'ordinazione sacerdotale arriva nel 1955, quindi il primo incarico da viceparroco a Civezzano (dal 1955 al 1958) e poco dopo a Trento, nella parrocchia di San Vigilio (dal 1958 al 1964). Gli viene quindi affidato il ruolo di vicerettore del Collegio Arcivescovile nel capoluogo, incarico che ricopre dal 1964 al 1970.
È il 1971 l'anno della svolta. Prende la via della missione e sbarca in Brasile dove avvia la sua attività missionaria servendo in diverse parrocchie, fino a stabilirsi nel 1976 a Portalegre, nella diocesi di Mossorò, dove ha poi operato ininterrottamente fino ai giorni scorsi, spegnendosi domenica sera. In tutti questi anni i rapporti con la sua Massone sono sempre restati vivi. Basti ricordare che il 29 giugno 2015 ha festeggiato il sessantesimo di sacerdozio con una grande festa a Portalegre alla quale avevano preso parte anche tutti i fratelli di don Dario giunti da Arco.
Una festa alla quale parteciparono migliaia di parrocchiani. Qualche mese più tardi don Dario era tornato a Massone per festeggiare anche con la sua famiglia e gli amici trentini il traguardo raggiunto. Nel 2020, sempre a fine giugno, anche la celebrazione del sessantacinquesimo di sacerdozio sempre a Massone. Don Dario ha accompagnato con il suo impegno e la sua fatica lo sviluppo della regione di Portalegre, nello Stato del Rio Grande do Norte.
Ha esportato laggiù la tradizione delle cooperative contadine e di servizi, cambiando davvero la vita di tante persone (anche realizzando quei pozzi che hanno garantito benessere da allora alla gente del posto). Giusto ricordare anche il fratello di don Dario, padre Saverio Torboli, ucciso nel 1983 in Mozambico dalla guerriglia durante un'imboscata. Don Dario riposerà nel suo Brasile, è stato infatti sepolto nel cimitero accanto alla "casa paroquial" dove aveva vissuto, sempre con il sorriso sulle labbra, per oltre mezzo secolo.