Città / Urbanistica

Ecco il futuro dell’area ex Cattoi a Riva del Garda: ai privati due palazzine, al Comune il parco

Trenta alloggi nei due edifici per Hager e Signoretti, 15mila metri quadrati per la giunta Santi, che ha firmato l’accordo: ieri, venerdì 14 aprile, l’ufficialità anche dal notaio per dare una nuova piazza pubblica su viale Rovereto. Verrà demolita l’ex falegnameria

ANNUNCIO Ex Cattoi, si chiude. Ai privati due palazzine, 15mila mq di parco al Comune 
PROGETTO Riva, la fascialago di Nunes convince le categorie economiche 
LE FOTO Ecco i rendering del futuro lungolago e dintorni 
GIUSTIZIA L’ex sindaco Mosaner assolto per la denuncia di Hager e Signoretti 

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Il dato è tratto. Il futuro dell'area ex Cattoi segnato, almeno sulla carta e almeno secondo la volontà di chi attualmente amministra Palazzo Pretorio, la giunta di centrodestra-civico-autonomista guidata da Cristina Santi. L'accordo urbanistico per sbrogliare la matassa del compendio tra viale Rovereto e la fascia lago è stato raggiunto ufficialmente, ratificato in giunta giovedì 13 aprile e ieri, venerdì 14 aprile, la prima cittadina si troverà assieme al presidente della società «VR101214 srl» Heinz Peter Hager dal notaio Tommaso Romoli di Riva per firmare ufficialmente l'atto che diventerà parte integrante della variante 13 bis attesa in consiglio comunale ai primi di maggio perché ormai la data del 27 aprile è naufragata ufficialmente.

«Chiudiamo una partita epocale» commenta l'assessore all'urbanistica Mauro Malfer, fautore sotto l'aspetto tecnico di un'intesa destinata comunque a far discutere e rispetto alla quale, una volta approvata la variante fascialago, non si possono escludere ulteriori passaggi nelle aule di tribunale. L'intesa finale, raggiunta dopo oltre due anni di trattative, conferma peraltro quanto in gran parte anticipato proprio sulle colonne de «L'Adige» nei mesi e nelle settimane scorse. La società di Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti mantengono la proprietà della parte ovest del compendio su un'area edificatoria di 4.186 metri quadrati e una superficie edificabile di 3.300 metri quadri.

Potranno realizzare due palazzine residenziali, rispettivamente di quattro e cinque piani (altezza massima attorno ai 15 metri) con un'offerta di 30 alloggi, 20 dei quali liberi (e quindi anche turistici) e 10 di residenza ordinaria, parcheggi pertinenziali sotterranei e verde privato comunque nel perimetro dei circa 4.000 metri quadri di propria competenza. Il sedime delle palazzine sarà di circa 800 metri quadrati. Alloggi non certo alla portata di tutti, che ai prezzi di mercato e in un'area tanto pregiata possono viaggiare anche attorno ai 10.000 euro al metro quadro con un ritorno non da poco per la componente privata. Che ovviamente fa i propri interessi.

In cambio la società «VR101214 srl» cederà all'ente pubblico la restante parte dell'area per un totale di 15.000 metri quadrati: 13.340 metri quadri sono quelli dedicati alla cosiddetta «unità d'intervento A», ovvero il grande parco pubblico; 1.660 metri quadrati rappresentano la superficie sul fronte di viale Rovereto dov'è prevista la realizzazione di una nuova piazza pubblica con possibilità di inserire «attrezzature dedicate al parco stesso», con l'allargamento verso l'attuale carreggiata stradale in quello che diventerà il nuovo boulevard di viale Rovereto. L'accordo prevede tra l'altro che la componente privata predisponga un progetto preliminare del nuovo viale Rovereto, da Largo Bensheim al centro commerciale Blue Garden.

Ma non solo. Spetterà ai privati realizzare e consegnare finito entro 18 mesi dalla firma della convenzione (subito dopo l'approvazione della variante 13 bis in consiglio o da parte del commissario) il nuovo parco pubblico per il quale è stata fatta una valutazione di 95 euro al metro quadro: «Il che significa - osserva l'assessore Malfer - un costo di circa due milioni di euro che si accolla il privato stesso per una struttura che consegniamo alla città. E che rappresenta il 78% dell'intero compendio». Il parco sarà in continuità con quello della vicina Miralago e l'obiettivo è quello di creare un collegamento diretto che un domani, osserva ancora l'assessore, dovrà estendersi anche all'area del campo sportivo della Benacense «che va delocalizzato», ribadisce Malfer.

Rispetto alla previsione avanzata dall'architetto portoghese Nunes nel suo studio ambientale sulla fascia lago, l'intesa prevede anche l'abbattimento dell'unica struttura ancora presente sull'area, la vecchia falegnameria Cattoi (circa 7.000 metri cubi). Da parte privata, ovvero Hager e Signoretti, c'è anche l'impegno formale a ritirare tutti i contenziosi giudiziari in essere, a cominciare dalla spada di Damocle ancora pendente al Consiglio di Stato ma anche quelli con l'ex sindaco Mosaner e il consigliere comunale del Pd Alessio Zanoni. Fermo restando che anche a fronte dei precedenti verdetti dovranno essere d'accordo le controparti.

Nell'illustrare i contenuti dell'intesa, sia la sindaca Santi che l'assessore Malfer hanno voluto sottolineare le differenze sostanziali di questo accordo con quanto invece prevedeva il vecchio piano Cecchetto per la fascia lago, scaduto nel 2017: 12.000 metri quadrati in meno d'intervento edificatorio, quasi 3.000 metri quadri in meno di edificatorio tra residenziale e commerciale, eliminati tutti i parcheggi pubblici e 12.000 metri quadrati in più ceduti al pubblico per realizzare «uno dei parchi più grandi e belli d'Europa», ribadisce Malfer.

Piano adottato nel 2007 (quando Mosaner era assessore all'urbanistica e vicesindaco) e scaduto appunto nel 2017. In mezzo però, tra il 2017 e il 2023, c'era un'altra variante e un'altra previsione urbanistica che prevedeva su tutto il compendio ex Cattoi (nel frattempo diventata "area bianca") verde pubblico. Ma come sia finita quella variante è storia nota. Ora si volta pagina. Che piaccia o non piaccia.

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