Addio a Nerino Cattoi una vita con gli altri: orefice dal sorriso gentile, colonna del volontariato dell’Alto Garda
La notizia della sua scomparsa di ha colpito profondamente anche la comunità dell'Avis Alto Garda: “Era un volontario vecchio stampo - ricorda l'ex presidente Elio Proch - C'era sempre e comunque. Sapeva essere di stimoli per gli altri. E fu molto attivo anche quando si trattò di concretizzare la fusione delle realtà di Riva e di Arco”
VARONE. Oltre i "confini", oltre i campanili. Con gli altri e soprattutto per gli altri. Perché il bene non conosce confini, non deve fermarsi sotto casa o dove fa comodo. E anche solo con quel suo sorriso gentile e buono, Nerino Cattoi il bene voleva portarlo ovunque potesse. E ci riusciva. Almeno fino a quando la malattia gliel'ha concesso. Per questo da ieri mattina, lunedì 17 aprile, c'è un'intera comunità che lo piange. Non solo quella di Varone, dove abitava, ma anche a S. Tomaso, a Riva e in tutto l'Alto Garda. Ovunque lui sia riuscito con passione e amore a dare una mano.
Nerino Cattoi aveva compiuto 81 anni venerdì scorso. È morto ieri mattina nella sua abitazione di via Varoncello, accanto a lui la moglie Emilia, la compagnia di un'intera esistenza, colei che ha dato l'allarme quando si è accorta che Nerino non stava bene: tutto è successo all'alba di un nuovo giorno, la corsa dell'ambulanza di Trentino Emergenza, la constatazione che però, purtroppo, non c'era nulla da fare. Il cuore buono di Nerino Cattoi aveva cessato di battere per sempre.
Di professione orefice (alla fine degli anni Ottanta rischiò anche di lasciarci le penne quando rapinarono il suo negozio a Varone e lui si beccò un bruttissimo colpo in testa), nel tempo libero volontario a tutto tondo, legatissimo alla sua comunità così come lo era stato papà Gino, il cavalier Gino Cattoi, uno dei presidenti storici dell'altrettanto storico Comitato Polenta e Mortadella di Varone.
Dove anche Nerino ha fatto la sua parte per anni e anni, mettendosi al servizio, dando una mano tangibile, portando idee ed entusiasmo. La stessa passione e lo stesso entusiasmo che aveva profuso per trent'anni all'interno dell'associazione Pro S. Tomaso, prima sotto la presidenza di Lorenzo Meneghelli, poi con Roberto Marchi.
«L'ho visto l'ultima volta a Natale quando sono andato a fargli gli auguri - ricordava ieri il presidente attuale Fabrizio Baroni - Una persona gentile e gioviale, sempre di compagnia. Alla sua famiglia arrivi l'abbraccio di tutti noi». «Nerino è sempre stato una persona molto disponibile con tutti, si faceva in quattro se qualcuno aveva bisogno - sottolinea Marco Vivaldelli - È stato per trent'anni nel nostro comitato, lo abbiamo visto l'ultima volta una settimana fa circa, a casa sua, per festeggiare in anticipo il suo compleanno con polentà e baccalà. Ci mancheranno tantissimo il suo entusiasmo e la sua gentilezza».
La notizia della scomparsa di Nerino Cattoi ha colpito profondamente anche la comunità dell'Avis Alto Garda: dopo il dottor Manfrini e prima di quella di Nino Torboli, Nerino Cattoi è stato presidente dell'associazione rivana prima della storica fusione e della nascita di un'unica realtà altogardesana.
«Era un volontario vecchio stampo - ricorda l'ex presidente Elio Proch - C'era sempre e comunque. Sapeva essere di stimoli per gli altri, non risparmiava qualche critica se ce n'era bisogno ma sempre con spirito costruttivo. E fu molto attivo anche quando si trattò di concretizzare la fusione delle realtà di Riva e di Arco. La sua scomparsa è una grave perdita per tutti».