Inquinamento / Salute

Batteri sopra i limiti nel Garda, divieto di balneazione alla Spiaggia dei Pini in Purfina

Ordinanza urgente della sindaca Santi, ma i cartelli vengono affissi solo ore dopo: si tratta di un popolare «hot spot» dei bagnanti

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Prima di salire a Trento e partecipare al Consiglio delle autonomie locali, ieri mattina, la sindaca di Riva Cristina Santi ha firmato un'ordinanza contingibile e urgente che ha disposto il divieto di balneazione in corrispondenza della «Spiaggia dei Pini» (in Purfina quindi) a causa «del superamento dei limiti dei parametri microbiologici nel punto di campionamento», come recita testualmente la comunicazione giunta verso l'ora di pranzo da Palazzo Pretorio.

Batteri quindi oltre i limiti normativi, nel caso specifico, e in termini scientifici, enterococchi ed escherichia coli, come conferma il dirigente dell'unità operativa igiene e sanità pubblica Francesco Pizzo. Il divieto di balneazione si estende dalla zona di Porto San Nicolò sino al pontile che s'incontra lungo la spiaggia scendendo da via Kafka, circa 300 metri quindi.

È la prima volta in assoluto che un caso d'inquinamento fa scattare il divieto di balneazione in una delle spiagge più rinomate e gettonate sia da residenti che da turisti. E il tutto avviene a pochi giorni dall'inizio ufficiale dell'estate, con una presenza già considerevole di turisti soprattutto stranieri. Non proprio il massimo per l'immagine di Riva e del Garda trentino.

Ieri mattina, dopo un sopralluogo del personale dell'Azienda sanitaria e dell'Appa, sono state effettuate le prime verifiche rispetto ad un eventualmente guasto o malfunzionamento del depuratore (di competenza provinciale) e rispetto alla rete fognaria gestita da Ags. Accertamenti che hanno dato esito negativo.

Il campionamento che ha rivelato il superamento del limiti di alcuni batteri (nocivi per la salute) risale al 10 giugno, tre giorni fa. Un secondo campionamento per confermare o meno quei dati è in programma. La speranza di tutti ovviamente è che l'allarme possa rientrare al più presto anche se c'è incertezza sulle tempistiche.

«Tra campionamenti e verifiche per capire le cause di solito entro una settimana dovremo avere risposte precise» osserva ancora il dottor Francesco Pizzo. Con un meteo in miglioramento e temperature destinate ad alzarsi anche considerevolmente, la prospettiva non è delle migliori.

«Sicuramente non è una bella notizia - ammette il presidente dell'Apt Garda Dolomiti Silvio Rigatti - Ma io tendo a guardare l'aspetto positivo delle cose: diciamo che grazie ai rilievi, alla analisi e ai costanti monitoraggi, possiamo stare tranquilli rispetto alla salute del nostro lago. Detto questo, è ovvio che vanno ricercate e individuate le cause».

L'innalzamento dei valori batterici è «un evento che può capitare e in passato è accaduto altrove» osserva ancora il dirigente della Provincia Francesco Pizzo. «Credo che questo episodio sia stato determinato da un agente esterno, sicuramente connesso con l'attività dell'uomo, mentre tenderei ad escludere - prosegue il dirigente dell'unità operativa igiene e sanità pubblica - che sia stato innescato dalle piogge, anche consistenti, degli ultimi giorni, altrimenti avremmo avuto riscontri positivi anche su altre spiagge e litorali. Non c'è da fare allarmismo ma è anche vero che si tratta di batteri trasmissibili che rappresentano, nei valori riscontrati, un rischio significativo».

Un'ultima annotazione: la sindaca Santi ha firmato digitalmente l'ordinanza che dispone il divieto di balneazione ieri mattina prima di salire a Trento e partecipare al consiglio delle autonomie. Fino alle 15.30 di ieri su tutto il tratto "incriminato" non c'era un cartello che informava i bagnanti del divieto. E più di una persona, nonostante l'acqua a 16 gradi, era in acqua. Gli avvisi sono stati affissi dopo.

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