Mercati / Polemica

Expo Riva Schuh, servono più spazi, ma «Patrimonio del Trentino non ci aiuta» dice Pellegrini

Gli spazi della Fiera (che apre sabato) sono stretti: «Rischiamo che qualche polo ci porti via l’esposizione. Noi i soldi li abbiamo messi, loro invece no»

di Daniele Battistel

RIVA DEL GARDA. «Ci servono più spazi per tenere l'esposizione a Riva del Garda, ma Patrimonio del Trentino non ci sta aiutando». A parlare di immobilismo dell'immobiliare (ca va sans dire) della Provincia è Roberto Pellegrini, presidente di Riva Fierecongressi, alla presentazione della 101esima edizione di Expo Riva Schuh & Gardabags, che si aprirà sabato 15 giugno (inaugurazione ore 11) e proseguirà fino a martedì 18 alla Baltera.

Un evento da 1.300 espositori, brand e aziende da 40 nazioni (un terzo dall'Italia), 130 buyer provenienti da tutto il mondo. L'esposizione occuperà tutti gli 11 padiglioni della fiera rivana e i 50.000 metri lordi di superficie espositiva, con 4 hotel coinvolti e l'area Gardabags dedicata a borse, valigeria e accessori che conta 47 aziende, provenienti Bangladesh, Cina, Germania, India, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna, Taiwan e Turchia. Ben 19 gli eventi organizzati, con market focus, talk su moda e tendenze (quelle riguardanti la collezione primavera/estate 2025), appuntamenti con l'innovazione e celebrazioni per il 50°anno di fiera (2 edizioni l'anno).

Numeri positivi ma che potrebbero crescere di più se ci fossero gli spazi adeguati. «Abbiamo due liste di attesa - spiega infatti Pellegrini -. Una con gli espositori nostri che avrebbero bisogno di maggiori spazi; l'altra con produttori nuovi che vorrebbero partecipare alla più grande fiera al mondo per la calzatura di volume. Senza contare che anche noi abbiamo bisogno di ulteriori spazi per favorire incontri, meeting».

Pellegrini lo dice esplicitamente: c'è il rischio che altri poli fieristici, sfruttando la possibilità di garantire una superficie maggiore agli espositori, possano scippare l'evento a Riva. «Noi - dice il presidente - stiamo provando a fare di tutto per tenere qui la fiera, anche girando il mondo per creare connessioni tra produttori e aziende, ma il problema resta».

«Ci sono stati momenti di alta tensione con chi doveva fare e non ha fatto. Noi la nostra parte la stiamo facendo mettendo sul piatto 25 milioni di euro per lavori che inizieranno entro l'anno, ma da parte di Patrimonio del Trentino l'impegno non è stato mantenuto. Credo proprio che si possa configurare come inadempimento contrattuale».

Se si andrà in Tribunale lo scopriremo presto, resta il fatto che le scarpe a Riva stanno davvero... strette.

Per il momento si fa con quel ci ha a disposizione per accogliere una fiera che - come detto - è la più importante "per volume" a livello internazionale. E che, proprio, per questa sua caratteristica deve stare attenta a soddisfare le esigenze di tanti: i produttori italiani di qualità, ma anche quelli da alti volumi cinesi, gli indiani, i pakistani, e i turchi che - negli anni del Covid - avevano in gran parte sostituito le aziende dell'Estremo Oriente.

Non si sarebbe detto di quanta diplomazia e abilità nella mediazione siano necessarie per organizzare una fiera di scarpe, valigie e accessori.I numeri dicono che in quei 4 giorni arriveranno a Riva 9mila persone, tra espositori e visitatori, «per una fiera dove - ha spiegato la direttrice di Fierecongressi Alessandra Albarelli - ben il 30 per cento dei buyer firma contratti d'acquisto» per un valore di diversi miliardi di euro. Gente a cui va offerto un contorno di un certo prestigio.

Ecco allora che per festeggiare i 50 anni dalla prima edizione è stato pensato un "Fuorifiera" particolare alla Spiaggia degli Olivi («A proposito - ha ricordato pellegrini -: struttura progettata nel 1931 ed inaugurata nel 1934», altri tempi...). Il locale in riva al Benàco per tre sere sarà aperto non solo alla community fieristica per fare business e networking, ma offrirà musica live e dj set anche alla cittadinanza e ai turisti.

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