Arco / Il caso

Coordinamento ambientale all'attacco: «Ecomostro con soldi e suolo pubblici»

Il sodalizo altogardesano lancia un appello firmato da 13 associazioni della Busa: nel mirino  la nuova sede del Circolo Vela che sta sorgendo sui terreni di Amsa, la controllata del Comune. Critiche all'amministrazione per aver autorizzato l'opera in una fascia di massimo interesse paesaggistico

ROVERETO Microleghe sarà abbattuto, poi supermarket e alloggi
ALA Via libera alla fabbrica al posto dell’ecomostro di Serravalle

ARCO. È un attacco durissimo quello che arriva dal Coordinamento ambientale altogardesano e che reca le firme di ben 13 associazioni della Busa che si occupano di ambiente, paesaggio, territorio ma anche cultura e sociale. Nel mirino quello che viene definito un nuovo «ecomostro» per di più costruito «con soldi pubblici» e su suolo di fatto pubblico, visto che la nuova sede del Circolo Vela Arco sta sorgendo sui terreni di Amsa, la controllata del Comune di Arco.

Il dito è puntato proprio contro l'amministrazione arcense, per aver autorizzato un'opera del genere in una fascia di massimo interesse paesaggistico, ma anche contro la Commissione paesaggio guidata dal presidente della Comunità di valle, che ha dato il via libera senza nulla eccepire nonostante il suo ruolo di vigilanza.«In passato - si legge nel documento - il comune di Arco, pur non avendo un affaccio diretto al Garda e, preso da narcisistico campanilismo, ha voluto dotare il neonato circolo velico Arco di un bacino e di un sito per ospitare le attrezzature necessarie alla pratica di questo sport. Tutto su terreno di Amsa.

Il Comune di Arco, nel voler rivaleggiare con Riva e Torbole per avere un proprio circolo velico, anziché ragionare in termini sovracomunali, fece allora un'evidente forzatura che portò ad un ingente consumo di suolo e nel contempo a produrre un grande danno paesaggistico alla visione del lago. Non contenta di ciò l'amministrazione di Arco ha di recente concesso al circolo velico l'autorizzazione per la costruzione di un nuovo capannone di tipo industriale, realizzato su due piani, ove ricoverare imbarcazioni e attrezzature. Un nuovo grande volume: un vero e proprio ecomostro in piena fascia lago! Costruito al volo con manufatti prefabbricati in cemento e realizzato anche grazie ad un assai generoso contributo provinciale. Quindi grazie ad un aiuto pubblico e su terreno pubblico.

Anche se pare accettabile l'esigenza del circolo velico di disporre di maggiori spazi, questa poteva essere soddisfatta progettando un edificio con tipologie costruttive più consone al delicato contesto ambientale. Un edificio costruito con denaro pubblico dovrebbe essere progettato con un altissimo livello di qualità architettonica.Sembra inoltre che Amsa, proprietaria dell'area, non abbia nemmeno sottoscritto la richiesta del permesso di costruire. Collocandosi la costruzione in area di protezione del lago, per i nuovi interventi edilizi è prescritto che vi sia il parere positivo al progetto da parte della Commissione di tutela del paesaggio della Comunità di valle.

Ci saremmo aspettati che la commissione, presieduta dal presidente della Comunità geometra Claudio Mimiola, bocciasse un progetto che produce un così grave sfregio paesaggistico. Invece la commissione lo ha autorizzato con la grottesca raccomandazione che, qualora in futuro il circolo velico disponesse delle risorse economiche necessarie, provveda a mitigare il suo impatto paesaggistico.

Già in passato le commissioni di tutela paesaggistica hanno espresso valutazioni positive relativamente a progetti che risultavano ben poco adatti al contesto urbanistico. Ma in questo si è passato il limite. Risulta più che mai urgente e indispensabile - conclude il Coordinamento - che venga approvata da parte dell'assemblea della Comunità di valle la carta del paesaggio e la carta delle regole che fissino prescrizioni inderogabili e cogenti per la preservazione del paesaggio altogardesano».

comments powered by Disqus