Sanità / I dati

Ventimila accessi al Pronto soccorso di Arco, ma mancano infermieri e medici e il 118 è senza auto sanitaria

Varagone (Uil): “Il personale arriva sfatto a fine estate perché continua a saltare riposi e ne risente la sua qualità di vita. Illogico poi spostare la guardia medica a Riva, tenerla accanto al Pronto soccorso è più funzionale ed è una risorsa per tutti”

APSS Sempre più medici e infermieri scelgono di andarsene
NUMERI Troppi accessi impropri al pronto soccorso

CASI Il 4,68% di chi va al pronto soccorso, esce prima della visita

ARCO. Pronto soccorso e 118 dell'ospedale di Arco: nonostante i ventimila accessi l'anno, hanno carenze croniche, il primo di personale e l'altro di strumentazione. Tutte le postazioni di Trentino emergenza (118) negli ospedali del territorio provinciale hanno l'auto sanitaria, con soccorritore e infermiere a bordo, che velocizza gli interventi; quello di Arco no, malgrado la grande mole di lavoro specialmente in estate.

Il costoso programma informatico Priority del 112/118 per filtrare le richieste di intervento è gestito da personale infermieristico ma tarato per personale non sanitario per cui poco funzionale; questo però è un problema per tutte le sedi dell'Azienda sanitaria. Per tornare ad Arco, al pronto soccorso mancano 3 medici su 7, rimpiazzati intanto coi gettonisti che per un verso comportano una notevole spesa mentre dall'altro avrebbero anche lo svantaggio che a loro non sarebbe richiesta la specializzazione; mancano inoltre anche due infermieri.

I turni del personale sanitario risultano massacranti e ne risente il morale, il fisico e l'aspetto psicologico. Infine la guardia medica: illogicamente spostata a Riva del Garda e non lasciata in ospedale ad Arco. A fine 2024 gli accessi al pronto soccorso sfioreranno i ventimila; nel 2023 sono stati 19.188; nel 2021 15.916 e prima del Covid, nel 2017, furono più di 18 mila.

«Quest'anno, al 4 settembre, siamo già a 14.150 gli accessi e la tendenza - ha riferito Giuseppe Varagone, sindacalista della Uil Fpl sanità - è in crescita e si supereranno i numeri già spropositati dello scorso anno. Abbiamo chiesto più volte che l'auto sanitaria venisse assegnata anche ad Arco, anche perché è concessa a tutti gli altri ospedali. Sarebbe utile soprattutto nella stagione estiva, perché col traffico sostenuto tra Riva, Arco e Torbole coll'auto sanitaria si arriverebbe subito, con un infermiere o un medico, e si agevolerebbero i soccorsi. La cosa è stata più volte ribadita all'Azienda sanitaria che però ad Arco non l'ha mai fornita».

Per il pronto soccorso «siamo sempre alle solite - ha sottolineato Varagone - ci sono 4 medici strutturati e ne mancano 3, rimpiazzati da liberi professionisti a gettone. Secondo noi è giusto che ci siano i medici strutturati che hanno una specializzazione per lavorare in pronto soccorso a differenza dei gettonisti ai quali non è richiesto: una differenza mica da poco. Quindi ne mancano tre, mentre di personale infermieristico due».

Col volume di accessi estivi al pronto soccorso di Arco «il personale arriva sfatto a fine estate perché continua a saltare i riposi e ne risente la sua qualità di vita; sul posto di lavoro poi ci sono tensioni, la gente è esasperata per le lunghe attese. Queste sono le solite cose che ci diciamo ogni anno e alle quali ogni anno l'Azienda sanitaria non riesce a porre rimedio o a prevenire; è grave soprattutto per Arco, che in estate ha un bacino d'utenza che si triplica, che comprende anche i comuni limitrofi al comunità di valle Alto Garda e Ledro. C'è un'utenza che supera le centomila persone».

Per Varagone le problematiche sono sempre in aumento. «Anche la medicina di base territoriale ha carenza di medici e così non riesce più a fare lo stesso servizio di prima; l'utenza non ha più risposte adeguate e il pronto soccorso deve compensare anche parecchi codici bianchi e verdi che potrebbero essere evasi dalla medicina territoriale se fosse adeguata. Infine chiedo: perché la guardia medica è stata portata dall'ospedale di Arco a Riva del Garda quando c'è un problema di strada, di distanza, e anche uno di responsabilità? Non si può mandare i pazienti presunti codici bianchi a Riva perché chi si assume la responsabilità se succede qualcosa durante il tragitto? La guardia medica accanto al pronto soccorso, com'era prima, invece è funzionale ed è una risorsa per tutti».

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