Sicurezza / Il punto

Multe ai turisti in Alto Garda: il 30% non paga mai, centomila euro persi

Il bilancio della polizia locale: nel 2023 sono state 6.700 le sanzioni per violazione del Codice della strada a carico di cittadini stranieri, per la maggior parte villeggianti. Da giugno a settembre intensificati i servizi notturni, diminuiscono le mule sullo smaltimento i rifiuti, una patente ritirata ogni tre giorni, soprattutto per guida in stato di ebbrezza

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di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Nel 2023 sono state 6.700 le sanzioni per violazione del Codice della strada a carico di cittadini stranieri, per la maggior parte turisti che scelgono il Garda trentino per trascorrere le loro vacanze. Quasi settemila multe che corrispondono ad oltre 300 mila euro di incassi, da distribuire tra Comuni e Provincia.

Trecentomila euro di cui al momento la polizia locale Alto Garda e Ledro è riuscita a riscuotere solo il 12% e al termine del limite massimo di 360 giorni per pagare, arriverà al 70%. Il che significa che almeno un 30% delle sanzioni comminate a turisti e cittadini stranieri in generale va letteralmente in fumo, rimane carta straccia insomma (o quasi).

E per il 2024 le prospettive sono ancora meno confortanti: con la sospensione di alcuni mesi della banca dati europea Eucaris da parte di Paesi quali Germania, Austria e Olanda, si è creato un "buco" di 6-8 mesi che non sarà più recuperabile, ergo diventerà praticamente impossibile riscuotere il dovuto legato alle contravvenzioni elevate in quel periodo.

E se si pensa - come ha confermato ieri il comandante della polizia locale Alto Garda e Ledro Filippo Paoli (foto sotto) - che oltre il 50% delle violazioni sono a carico di turisti e cittadini non italiani, il "danno" è facilmente immaginabile.

Nel 2021 comunque la riscossione era arrivata al 95% ma su 1.370 sanzioni, un numero decisamente più basso che risentiva ancora dell'effetto post-pandemia.

Dati di fatto e considerazioni espresse ieri mattina dallo stesso comandante Paoli e dalla vice Graziella Chistè durante la presentazione dell'attività svolta dalla polizia locale nel periodo più intenso dell'anno sul Garda trentino, da giugno a settembre compreso.

Solo in questi quattro mesi gli agenti della Locale hanno staccato 10.018 multe (15-20% in più rispetto allo stesso periodo del 2023) per violazione al Codice della strada, con un controvalore economico di 650 mila euro in misura ridotta. In questo lasso di tempo la polizia locale ha intensificato i servizi notturni anche fino alle tre di notte: complessivamente sono stati 97 (+32% sull'anno prima), di questi 67 fino a notte fonda (+200%).

Quaranta le patenti ritirate, una ogni tre giorni di fatto, la maggior parte per guida in stato di ebbrezza. Ottantadue gli incidenti rilevati di cui 48 con feriti, 34 con soli danni alle cose e per fortuna nessun mortale.

Tra le varie violazioni spiccano quelle per il mancato uso delle cinture di sicurezza (77) e per eccesso di velocità (50). Ci sono poi altre violazioni amministrative: calano e di molto (meno 70 per cento) quelle legate al conferimento errato di rifiuti, sono state 25 in quattro mesi quelle a carico di esercenti rivani per irregolarità dei plateatici; sei le sanzioni per «attività turistica» fuori norma, ovvero alloggi turistici che non hanno esposto il codice Cipat, per mancata registrazione, e quant'altro.

«Il problema maggiore in questo caso è il sommerso che è veramente tanto - commenta il comandante Paoli - Noi facciamo il possibile ma per avere un controllo capillare e puntuale servirebbe una squadra dedicata». Quella che in tanti hanno chiamato (e annunciato) «polizia turistica». «Non ne abbiamo la forza oggi come oggi» ammette il comandante. E qui s'innesta il discorso legato al personale: attualmente la polizia locale Alto Garda e Ledro conta su 45 operatori in ruolo, 4 assistenti amministrativi e 7 agenti stagionali. In base alla nuova convenzione (fino alla fine del 2029), nei prossimi anni il Corpo arriverà a 60 unità, anche se al momento non c'è la necessaria copertura finanziaria per indire i concorsi e assumere il personale.

«È necessario che la Provincia adegui lo stanziamento di risorse sul fondo provinciale, oggi disequilibrato anche perché risale a vent'anni fa» sottolineano sia il comandante Paoli che la vice Chistè. Altrimenti è come fare le nozze coi fichi secchi. Per assurdo poi, e non è una novità, tutto quel personale non ci starebbe fisicamente nella sede di via S. Nazzaro, acquistata dieci anni fa per 1,8 milioni di euro dalla Comunità di Valle (e già allora si sapeva che non andava bene).

«Io invidio i vigili del fuoco che hanno delle sedi magnifiche - prova a scherzare il comandante Paoli - Noi non sappiamo dove mettere le persone. Abbiamo bisogno di una sede unica, con uffici, depositi, archivi, garage per i mezzi. Oggi a fronte di una dotazione di 20 mezzi, disponiamo di un garage che ne può ospitare appena quattro».

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