Politica / Polemica

Arco, Betta dopo lo stop al terzo mandato: «Scaricato dal Pd, tanti senza rispetto»

Lo sfogo del sindaco dopo il via libera alle nuove norme che per i comuni sopra i 15 mila abitanti (il centro altogardesano ne ha quasi 18 mila) consente solo due elezioni a primo cittadino. «Cambiare le regole a pochi mesi dalle elezioni non è serio. È un capitolo negativo per la democrazia trentina»

LEGGE Sindaci, niente terzo mandato nei centri maggiori

di Roberto Vivaldelli

TRENTO - Nel cortile di Palazzo Panni, a margine dell'inaugurazione della mostra «Sole d'autunno», il sindaco Alessandro Betta ha risposto alle domande della stampa affrontando il tema del limite dei tre mandati e il suo futuro politico.

Il primo cittadino non ha nascosto il disappunto per la recente normativa regionale che lo esclude dalla possibilità di ricandidarsi, non nascondendo la sua amarezza, Betta ha fatto riferimento al caso di Adalberto Mosaner, ex sindaco di Riva, che si era ricandidato per un terzo mandato senza che fossero sollevate obiezioni: «Nel mio partito si è parlato solo del mio limite di mandato, ma quando Mosaner si è ricandidato a Riva, nessuno ha detto nulla. Questo dimostra che spesso le cose vengono utilizzate in maniera strumentale. Io mi fermo qui, ma è evidente che c'è una lettura incoerente e politica di queste regole».

Il sindaco ha criticato anche la modalità di approvazione della normativa: «Cambiare le regole a pochi mesi dalle elezioni non è serio. Il consiglio delle Autonomie Locali è stato ignorato in ogni passaggio, dimostrando una mancanza di rispetto per le autonomie locali. È un capitolo negativo per la democrazia trentina. Sarebbe bastato affrontare il tema subito e con chiarezza per dare un segnale di serietà amministrativa».

Nonostante il limite dei due mandati, Betta ha ribadito il suo impegno per Arco fino all'ultimo giorno di consiliatura: «Abbiamo cinque mesi ancora e tanti progetti importanti da portare avanti. Penso alle due passerelle, un'opera fondamentale per migliorare la mobilità e il collegamento pedonale, che voglio portare il più avanti possibile. Poi ci sono i milioni di euro destinati agli asfalti e altre opere di manutenzione che dobbiamo chiudere entro la fine del mandato».

Betta ha poi spiegato come intende utilizzare parte dell'avanzo di bilancio comunale, suddividendolo in tre aree strategiche: «Una parte dell'avanzo - ha dichiarato - potrebbe andare ad Amsa, una parte alla Comunità di Arco e un'altra alla Fondazione. È una scelta di grande responsabilità, perché voglio garantire alla futura amministrazione risorse immediate per partire subito con i progetti».

Il sindaco ha anche espresso preoccupazione per possibili interventi del governo nazionale: «Temo che il governo possa mettere mano agli avanzi di bilancio delle amministrazioni locali per risanare i conti pubblici. È fondamentale preparare tutto affinché le risorse siano pronte per essere investite nel 2025, al di là delle elezioni».

Betta ha sottolineato i successi raggiunti nonostante le difficoltà: «Questo è il mio ultimo mandato, come avevo già dichiarato in occasione della campagna elettorale del 2020. Nonostante le sfide, siamo riusciti a ottenere grandi risultati, come l'acquisto di Sole d'autunno. Questo quadro è molto più di un gol - sottolinea il sindaco Betta - è il Mondiale della cultura per Arco. Segantini è nato una seconda volta con questo acquisto, che rappresenta una rinascita per la città di Arco. Se ci sarò alle prossime elezioni? La politica per me è una grandissima passione, ed è sempre stato così, e ci sarò finché me lo chiederanno».

Concludendo, il sindaco ha ribadito il suo approccio etico e il rispetto per le istituzioni: «Non mi appartiene portare le istituzioni a un livello basso, credo che esista il bene e il male. Ho sempre creduto nel rispetto e nella correttezza, e mi auguro che chi verrà dopo di me mantenga questi valori». Nel frattempo, nel centro-sinistra si apre la corsa alla successione. In lizza, Marco Benedetti e Roberto Zampiccoli, ma anche l'assessore Dario Ioppi.

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