Scivola al Poli, le danno 26mila euro

La battaglia legale è stata lunga, ben nove anni, ma alla fine un'anziana signora di Rovereto si è vista riconoscere dalla Cassazione il diritto ad un ricco risarcimento per essersi rotta un braccio in seguito a una caduta mentre entrava in un supermercato della città. Ma a pagare il conto, oltre 26 mila euro, non sarà l'azienda bensì una commessa che aveva la sfortuna di essere responsabile alla sicurezza. E dovrà sborsare anche 16 mila euro di spese legali

di Chiara Zomer

avvocati avvocato tribunale sentenzaROVERETO - Ci hanno ragionato sopra tre giudici diversi, la vicenda è finita fino in Cassazione. Ci sono voluti nove anni per chiudere la vicenda. Ma alla fine un'anziana roveretana si è vista dare ragione: il supermercato sulla porta del quale lei è caduta dovrà risarcirle un danno. Anzi, a risarcire il danno dovrà essere una commessa, che aveva la sfortuna di essere responsabile alla sicurezza. E non si tratta esattamente di bruscolini. Si parla di quasi 27 mila euro per l'anziana caduta, a cui si aggiungono qualcosa come 16 mila euro di spese legali. Una pronuncia che, è facile prevedere, farà tremare i polsi a parecchie commesse di negozi o supermercati fin dalla prima nevicata dell'anno prossimo.
 
La vicenda risale a qualche anno fa. Era il 29 novembre 2005 quando un'anziana residente in città è andata a fare la spesa assieme alla figlia. Erano passate le 15 e quel giorno aveva nevicato, anche se tra le parti in causa c'è divergenza sull'entità delle precipitazioni: minime per la difesa della commessa, notevoli per l'avvocato dell'anziana. 
 
Quel giorno le due donne avevano scelto il supermercato Poli di via Craffonara. Un esercizio commerciale in cui solitamente si è sicuri in caso di maltempo: l'entrata è protetta da una copertura, e al tempo stesso presenta un pavimento antiscivolo. Insomma, il tentativo per minimizzare i rischi per i clienti è, come dire, strutturale. Ma in questo caso potrebbe non essere bastato. Perché la donna, arrivata in prossimità della porta scorrevole, è caduta e si è rotta il braccio. Una brutta lesione, per altro: si è trattato infatti di una frattura scomposta che ha richiesto quaranta giorni di prognosi. E davanti alla quale la donna ha deciso che la colpa doveva essere del supermercato. Anzi, di una commessa, identificata come responsabile della sicurezza. Lei era caduta - questa la sua versione fin dall'inizio - perché sul pavimento c'era della neve. Dettaglio per altro da subito contestato da parte del superercato.  
 
Da qui la querela per lesioni colpose nei confronti della commessa. Un processo davanti al giudice di pace, e chiuso con un'assoluzione. Ma l'anziana ha impugnato la pronuncia, ai soli fini civilistici, in tribunale. E anche lì la dipendente del Poli è stata assolta. Insomma, sembrava fatta per l'esercizio commerciale di via Craffonara. Invece l'anziana ha scelto di insistere fino in Cassazione. E lì c'è stato il colpo di scena: perché la suprema corte ha riconosciuto il diritto dell'anziana a vedersi risarcito il danno.
 
I giudici romani hanno ritenuto credibile il racconto della donna - confermato da quello della figlia - che ha assicurato di essere caduta per via del pavimento pericoloso. E, altro dettaglio che non ha aiutato la responsabile alla sicurezza, hanno garantito di non aver visto il cartello che segnalava il potenziale pericolo.
 
Il Poli ha un preciso protocollo, in caso di maltempo. La neve va spalata, per evitare problemi ai clienti. Ma al momento dell'incidente la commessa nemmeno era in servizio: aveva smontato da quasi tre ore prima, quando la nevicata era praticamente appena iniziata. Ma questo non è bastato a toglierla dai guai. Perché secondo la Cassazione la donna era tenuta a dare indicazioni ai colleghi su cosa fare in caso la nevicata persistesse al punto da creare potenziali pericoli per i clienti.
 
Queste le premesse con cui la causa è tornata davanti al tribunale roveretano. Che quindi ha preso atto della decisione della suprema corte, e ha valutato la vicenda. Da qui la sentenza, che garantisce all'anziana caduta un risarcimento, calcolando anche la rivalutazione, di 26.685 euro. Cifra a cui si aggiungono le spese legali di questi nove anni di processi, a partire dal giudice di pace: altri 16 mila euro.

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