Hanno ucciso «Guido» con i bocconi avvelenati
Quando hanno visto il loro amato cane arrivare trascinadosi verso la sua cuccia e poi stramazzare a terra, i proprietari di Guido, un pastore bavarese meticcio, hanno subito capito che la situazione era grave. Sono trascorsi nemmeno venti minuti, e per il fedele animale non c'era più nulla da fare: è stata vana la corsa dal veterinario, perché il veleno che aveva ingerito era troppo potente e l'ha ucciso quasi sul colpo
BRENTONICO - Quando hanno visto il loro amato cane arrivare trascinadosi verso la sua cuccia e poi stramazzare a terra, i proprietari di Guido, un pastore bavarese meticcio, hanno subito capito che la situazione era grave. Sono trascorsi nemmeno venti minuti, e per il fedele animale non c'era più nulla da fare: è stata vana la corsa dal veterinario, perché il veleno che aveva ingerito era troppo potente e l'ha ucciso quasi sul colpo.
Il cane Guido (nella foto) meno di due settimane fa è morto dopo aver ingerito dei bocconi avvelenati. «Ha pagato a caro prezzo la sua libertà. Con il senno di poi non avremmo dovuto lasciarlo correre nei prati», dice con enorme tristezza il padrone, Michele Righettini, titolare del bar trattoria «Al passo» di S.Valentino.
La scomparsa dell'esemplare di appena tre anni è avvenuta sabato 10 maggio e, a sentire i residenti, non sarebbe l'unico dell'ultimo mese. Guido era abituato a muoversi liberamente nella zona del ristorante: attorno le case sono poche e comunque ormai tutti lo conoscevano. «Era un cane molto amato, non ha mai dato problemi ed era diventato un po' la nostra mascotte», ricorda il titolare del ristorante.
Attorno a mezzogiorno la bestiola è comparsa davanti al locale ed era già quasi morente. «Sembrava avesse un diavolo in corpo. Stava malissimo. È stata una scena terribile vederlo soffrire così». La stricnina è un veleno vietato e letale anche per l'uomo, una sostanza difficile da reperire. I sintomi da intossicazione sono molto forti, anche perché il veleno viene rapidamente assorbito dal corpo. Guido è stato colto da convulsioni e faceva fatica a respirare. «Siamo corsi subito dal veterinario ma in meno di venti minuti non c'era più niente che potevamo fare».
Con ogni probabilità i bocconi sono stati abbandonati nei paraggi del ristorante: solo in questa ipotesi infatti il cane sarebbe riuscito a tornare alla cuccia sulle sue gambe, vista la velocità di azione del veleno. Il veterinario ha provato di tutto per salvarlo, ma il corpo di Guido era ormai compromesso e l'animale è morto sul lettino dell'ambulatorio. Non è servita l'autopsia: il medico ha infatti subito capito con che cosa aveva a che fare. Le conseguenze della stricnina sono infatti facilmente riconoscibili per chi ha l'occhio allenato.
«Ancora non riesco a capacitarmi di quanto è successo. Non ci siamo interrogati troppo sul perché di questo gesto orribile, solo a ripensarci provo rabbia e dolore», sono i sentimenti del titolare della trattoria «Al passo». A sentire il gestore, quello di Guido non sarebbe l'unico caso di avvelenamento registrato a S.Valentino nelle ultime settimane. «Il nostro cane era abituato a muoversi liberamente. In un posto come questo non credevamo potesse capitargli alcunché di male», conclude Righettini.