Elemosina con la figlia. Denunciata una 25enne
Pochi giorni fa una donna è stata denunciata alla Polizia di Rovereto perché chiedeva l'elemosina con accanto la sua bambina di due anni. A segnalare la questua è stato probabilmente un passante: la persona ha notato, davanti al supermercato di piazza Nazario Sauro, una 25enne, seduta con in mano una ciotola e accanto un passeggino con la figlia
ROVERETO - Chiedere l'elemosina con accanto un bambino è molto più proficuo. I passanti, davanti a un minore in fasce o a un piccolo che allunga la mano per chiedere delle monete, si fanno impietosire più facilmente e mettono mano al portafoglio con meno riluttanza. Chi per vivere fa l'accattone, sa benissimo come funzionano questi meccanismi psicologici e spesso coinvolge dei bambini per riuscire a raggranellare più spiccioli.
La scena di un piccolo in fasce, appoggiato al ventre della madre, non può lasciare indifferente e la richiesta di aiuto economico da parte di chi fa la questua arriva dritto al bersaglio, al cuore. Stessa cosa succede quando, accanto al questuante, viene fatto accoccolare un cucciolo di cane: il quadretto che ne risulta genera compassione e pietà. Utilizzare i propri figli per commuovere i passanti e indurli a sganciare soldi è però un reato, una forma di sfruttamento e, in alcuni casi, di maltrattamento. I bambini, infatti, quando sono spinti a chiedere denaro per strada, vengono sottratti ad attività più consone per la loro età, come il gioco e lo studio, o costretti in condizioni di privazioni fisiche, magari rimanendo in piedi per diverse ore, con temperature rigide o l'afa.
Pochi giorni fa una donna rumena è stata denunciata alla Polizia di Rovereto perché chiedeva l'elemosina con accanto la sua bambina di due anni. A segnalare la questua è stato probabilmente un passante: la persona ha notato, davanti al supermercato di piazza Nazario Sauro, una 25enne, seduta con in mano una ciotola e accanto un passeggino con la figlia. Era chiaro che la signora stesse utilizzando la sua piccola per intenerire i passanti e indurli a lasciar cadere qualche spicciolo nel suo contenitore.
Sul posto è intervenuta la volante del Commissariato, che ha identificato la ragazza e ha rilevato la presenza della figlioletta. La donna non ha negato il motivo della sua presenza, ma ha spiegato candidamente che stava chiedendo l'elemosina e che quella accanto a lei era proprio sua figlia, nata due anni prima. La 25enne, originaria della Romania e senza fissa dimora, è stata denunciata per il reato di impiego di minori nell'accattonaggio, una violazione del codice penale che prevede una pena fino a tre anni di reclusione.