Per la Strongmanrun, i negozianti latitano
Sale la febbre per la Strongmanrun, in programma il prossimo 20 settembre. Tempo permettendo - ma la prima edizione fu un successo nonostante la pioggia battente - Rovereto sarà per la terza volta «capitale dei folli che corrono». Sul raggiungimento del numero massimo di iscrizioni, seimila, non c'è il minimo dubbio. Le cifre del Comune per l'edizione scorsa parlano di 25mila persone in transito in città nel week end di corsa. Quest'anno, con l'evento spalmato su tre giorni, grazie all'idea della «Baby Run» di domenica (già 600 mini corridori iscritti) si stima di superare ampiamente le 30mila presenze
Sale la febbre per la Strongmanrun, in programma il prossimo 20 settembre. Tempo permettendo - ma la prima edizione fu un successo nonostante la pioggia battente - Rovereto sarà per la terza volta «capitale dei folli che corrono». Sul raggiungimento del numero massimo di iscrizioni, seimila, non c'è il minimo dubbio. Le cifre del Comune per l'edizione scorsa parlano di 25mila persone in transito in città nel week end di corsa. Quest'anno, con l'evento spalmato su tre giorni, grazie all'idea della «Baby Run» di domenica (già 600 mini corridori iscritti) si stima di superare ampiamente le 30mila presenze. E l'interesse mediatico intorno alla manifestazione - con Oxfam Italia e il programma tv «Le Iene» già impegnati per partecipare all'evento - cresce con il passare dei giorni.
Unica nota negativa («ma c'è ancora tempo per rimediare» sottolineano in Comune) la scarsissima risposta data per ora dal commercio cittadino. A denunciare l'«incomprensibile» disinteresse per la manifestazione l'assessore allo Sport Franco Frisinghelli, che la Strong l'ha voluta per primo. «Abbiamo mandato 300 inviti tra mail e lettere - spiega - ai negozianti cittadini che saranno più o meno coinvolti dalla corsa, anche solo per il fatto di essere all'interno del circuito. Volevamo avere un momento di confronto per pianificare strategie commerciali in vista del 20. Il Comune permette, ad esempio, di esporre in strada per quei giorni la propria merce. Oppure ci sono le casette, in affitto a 250 euro per tre giorni, al "villaggio Strong" che sorgerà al Follone. Ma mercoledì sera, all'incontro all'Urban Center, si è presentata una ventina scarsa di persone. Mi hanno chiesto solo per quanto a lungo il "villaggio" porterà via posti auto e se le transenne che delimiteranno il percorso impediranno l'accesso ai negozi. Davvero non capisco come non si possa vedere in questa manifestazione, che in tre anni ha portato Rovereto alla ribalta nazionale, un'occasione per lavorare. Soprattutto mi lascia perplesso che all'incontro non vi fosse nessun rappresentante di categoria. Unione, Confesercenti, Consorzio InCentro: non c'era nessuno».
Non solo negozianti. Gran parte del mondo imprenditoriale lagarino al momento starebbe latitando. «Non una cantina - è ancora Frisinghelli a parlare - si è fatta avanti».
Per ora sarebbero solo il bar in piazza Rosmini Chic&Chic e l'associazione saccarda «Un borgo e il suo fiume» ad aver fiutato l'affare e ad essersi assicurati una presenza al Follone nei tre giorni della Strong. «Ma c'è ancora tempo - sottolinea ancora Frisinghelli - per trovare spazi e modi per far sì che questa manifestazione, che a livello turistico è già un successo assicurato, diventi anche volano per i nostri commercianti».