«Strongman, meritiamo di ospitare altre edizioni»
La Fisherman's Strongmanrun ha lasciato il segno. Domenica mattina Rovereto si è risvegliata da un sogno fatto di supereroi, uomini vestiti da donne, grida di battaglia, fango, schiuma e tanto sudore. A ricordare ai roveretani i momenti trascorsi tra gli ostacoli e la folla colorata che sabato ha invaso il centro storico, ieri mattina a zonzo c'erano tante magliette nere con la scritta «Finisher», ovvero coloro che sono riusciti a terminare la gara in meno di tre ore e mezza. Reindossati gli abiti della normalità, tanti tra i 5.600 iscritti si sono fermati in città anche il giorno dopo la corsa folle
La Fisherman's Strongmanrun ha lasciato il segno. Domenica mattina Rovereto si è risvegliata da un sogno fatto di supereroi, uomini vestiti da donne, grida di battaglia, fango, schiuma e tanto sudore.
A ricordare ai roveretani i momenti trascorsi tra gli ostacoli e la folla colorata che sabato ha invaso il centro storico, ieri mattina a zonzo c'erano tante magliette nere con la scritta «Finisher», ovvero coloro che sono riusciti a terminare la gara in meno di tre ore e mezza. Reindossati gli abiti della normalità, tanti tra i 5.600 iscritti si sono fermati in città anche il giorno dopo la corsa folle: hanno mangiato nei ristoranti di Rovereto, fatto due passi su corso Rosmini e, probabilmente, visitato qualche museo.
Quando in serata hanno fatto ritorno a casa, stranieri compresi, si sono portati via anche il ricordo dei palazzi storici, l'atmosfera di via della Terra e i sorrisi dei bambini che hanno partecipato alla Quercia Babyrun. «L'evento della "Strong" ovviamente ha anche dei risvolti economici, l'importante è sapere cogliere le opportunità, senza "se" e senza "ma"», ha detto il sindaco Andrea Miorandi.
Il suo bilancio della terza edizione non prevede punti negativi: tutto ha funzionato alla perfezione, compresa alla pulizia dei rifiuti rimasti lungo il percorso, eseguita a tempo di record dagli operai comunali e da Dolomiti Energia. «È stata una festa di popolo, la città ha partecipato in maniera splendida e i volontari sono stati meravigliosi». Sarebbe veramente un peccato dover dire addio a un evento così ben riuscito, è il pensiero di Miorandi. «A metà ottobre è già fissato un incontro con Rcs per cantierare la "Strong 2015". Non importa se cambierà la giunta, questa festa deve poter continuare, perché ce la siamo veramente meritata».
Anche se la buona riuscita della manifestazione non è in discussione, i commercianti non vedono tutto rose e fiori. Per loro la Strongmanrun ha significato anche disagi e mancati introiti, soprattutto a causa delle modifiche alla viabilità e della chiusura di alcuni parcheggi importanti. Questi nei non sarebbero irrisolvibili: la strada per fare contenti tutti è in salita, ma non impraticabile.
«La corsa è stato uno spettacolo, ho chiuso il locale per godermi la partenza. Nei giorni precedenti l'evento, però, abbiamo sofferto le pene dell'inferno», è la testimonianza del presidente dei dettaglianti dell'Unione commercio, Massimo Zenatti. «Quello che chiediamo all'amministrazione è di coinvolgerci in fase organizzativa. Dobbiamo trovare un modo per convivere con queste manifestazioni senza pestarci i piedi».
Non si possono lamentare degli affari gli esercenti che hanno noleggiato una casetta al «Villaggio Strong», molto frequentato dall'inaugurazione di venerdì fino a sabato notte, e anche i bar lungo il percorso hanno beneficiato di un grande andirivieni di spettatori. Tutto esaurito anche negli hotel, visto il gran numero di stranieri e partecipanti da fuori regione. «Ne è valsa sicuramente la pena, ma si può fare di meglio, soprattutto in fase di concertazione. Inoltre continuo a pensare che via Tartarotti e il giardino urbano vadano sfruttati di più».
Sulla stessa linea d'onda anche il presidente Marco Fontanari che però, giunti alla terza edizione, avrebbe voluto più attenzione alla logistica negli allestimenti. «Hanno messo degli ostacoli in alcuni punti che vincolano troppo il centro: volendo, per installarli, sarebbe bastata una notte, senza dover mettere divieti per giorni. Noi di corso Bettini siamo stati tagliati fuori».